Pasquotti: «Il comune può escutere la polizza»
Lunedì in consiglio la proposta di accordo conciliativo per piazza Meschio
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – «Il comune poteva semplicemente chiedere il pagamento dei lavori non fatti su piazza Meschio, di cui esistono perizie dei tecnici incaricati dal tribunale e una quantificazione certa, e la compagnia avrebbe pagato entro 30 giorni senza opporre eccezioni, salvo poi rivalersi sull’impresa come da contratto». A sostenerlo è Ottavio Pasquotti, segretario provinciale dei socialisti e assicuratore di professione. «L’amministrazione comunale poteva e può incassare tranquillamente il quantum – afferma -, le motivazioni dell’accordo sono risibili. Su questo comunque sarà ben chiedere il parere della Corte dei Conti e della Magistratura».
«Se fosse vero quanto affermato da Pasquotti – afferma il consigliere Alessandro De Bastiani (Pd) - cambierebbe completamente lo scenario dei futuri risvolti di piazza Meschio e si smonterebbe completamente il parere di congruità espresso dall’esperto incaricato. Tra i 40 posti mancanti nel sottosuolo e altrettanti circa nel parcheggio che Edilvi avrebbe dovuto realizzare a raso su un terreno limitrofo messo a disposizione dal comune, la piazza verrà realizzata (se l’accordo sarà votato ndr) con 80 posti auto in meno rispetto alla previsione e alla convenzione iniziale pattuita tra comune e impresa costruttrice».
Di un possibile ricorso alla Corte dei Conti si è parlato anche venerdì sera quando i consiglieri comunali hanno avuto modo di incontrare colui che ha redatto la “perizia di congruità” per la proposta di accordo conciliativo. Ma non tutti i consiglieri hanno potuto fare le domande che si erano preparati al professor Ezio Micelli: «Purtroppo non essendo un consigliere membro né della I né della IV commissione consiliare mi è stato detto che potevo solo ascoltare – afferma Matteo Saracino, consigliere di Partecipare Vittorio -. Quindi i nostri dubbi non sono stati sciolti e tutte le domande le dovrò fare in consiglio comunale, lunedì. Solo una volta ottenute le risposte deciderò come votare». La Lega Nord boccia l’accordo: «Siamo incerti sul votare contro o uscire dall’aula. E confermiamo che andremo alla Corte dei Conti» afferma il capogruppo Bruno Fasan.