TREVISO - “Il cemento che colerà in città è tutto grasso che cola”. “Perché il sindaco Manildo non ha avuto il coraggio di modificare oppure revocare il Pat della Lega, limitandosi invece a presentare una osservazione, per giunta fuori termine?”

Lo chiede la consigliera del Pd Maristella Calato, intervenuta contro la giunta Manildo in merito alla programmazione del Pat. “L’amministrazione comunale del mio sindaco Manildo, circa un anno fa, ovvero prima dell’approvazione del Pat (strumento urbanistico che, ricordo, è stato pensato e forgiato non da Manildo bensì da Gobbo), ha presentato una osservazione con lo scopo di ribadire i principi di sostenibilità e di risparmio del suolo”.

“Recentemente, sempre sul tema dell'edificabilità nel territorio comunale, dopo che il Pat è stato definitivamente approvato dalla Provincia -continua - la giunta ha deciso di stanziare circa 17mila euro per progettare la prima variante al Piano degli Interventi del nuovo Pat. In sostanza - scrive la Caldato - dovrà essere elaborata ed approvata dal consiglio comunale una “variante normativa” con il condivisibile intento di ridurre la possibilità di edificare nel territorio comunale. Meno di un mese fa, infatti, l’incarico è stato affidato all’architetto Gaetano Di Benedetto. Nella prossima riunione di maggioranza, prevista per il 2 settembre, il sindaco ci renderà edotti dei contenuti di questa “variante normativa”, con un correlato documento, che ad oggi sembra "secretato" cioè non noto ai comuni consiglieri comunali come me. Auspico che in tale occasione vi sarà un dibattito politico approfondito in maggioranza, con conseguente elaborazione di un documento di sintesi”.

"Certo, è cosa buona e giusta ridurre la possibilità di edificare nel territorio comunale, proponendo ora una variante normativa, ma -conclude - sarebbe stato, a mio modesto avviso, altrettanto buono e giusto modificare o azzerare il Pat della Lega e del Pdl”.