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25 aprile 2024

Castelfranco

Pedemontana Veneta: Zaia, finanziata con manovra su Irpef

Addizionale scatterebbe dal 2018. Il dibattito in Consiglio regionale

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Pedemontana Veneta: Zaia, finanziata con manovra su Irpef

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - Il presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, ha comunicato ieri pomeriggio al Consiglio regionale veneto le due delibere approvate lo scorso 14 febbraio per la modifica del Defr e l'autorizzazione alla contrazione di un mutuo di 300 milioni con la Cassa depositi e prestiti che individuano una nuova soluzione per il completamento della Superstrada Pedemontana Veneta. I 300 milioni di euro ("che non servirebbero - ha detto Zaia – senza Fiscal Compact e senza tagli nazionali) saranno finanziati, secondo la proposta della Giunta, con una manovra sull'addizionale Irpef. Manovra, ha spiegato il governatore, "che servirà a finanziare anche tutti i settori che hanno subito tagli dallo Stato". Essa prevede l'intervento solo sui redditi superiori ai 28.000 euro, con "i circa 120.000 contribuenti oltre 55.000 euro che garantiranno la quasi totalità del gettito". "La partita - ha concluso Zaia - sarà comunque temporanea, prudenziale e modificabile".

 

Le delibere saranno in discussione nei prossimi giorni nelle relative Commissioni e in Consiglio. "Si può discutere - ha concluso il suo intervento Zaia - se la Pedemontana sia un progetto che piace o meno, ma non che sia una realtà, che non posso, e non possiamo permetterci come veneti, di non portare a termine. Il Consiglio resta per me sovrano, e deciderà se la proposta della Giunta sia sostenibile o no, ma non può dire che non abbiamo proposto una soluzione, con cui i cantieri sarebbero ultimati nel 2020". Zaia ha ripercorso attraverso alcune slide ed un filmato la storia della Pedemontana, sottolineando come la nuova proposta sia stata "vagliata, presentata ed analizzata da Consiglio dei Ministri, Avvocatura dello Stato, Cdp, Bei, Anac e Corte dei Conti" e come l'origine del problema "comune a tutte le finanze di progetto autostradali sia la previsione, in base ad una norma del 2004, dell'obbligo di riequilibrio da parte del concedente".

"Il vecchio studio di traffico di 33.000 passaggi al giorno – ha evidenziato il presidente - è risultato non più veritiero, con flussi risultati sovrastimati e da qui è arrivato l'impasse per il concessionario nel trovare sul mercato le risorse, 1,6 miliardi, necessarie per completare l'opera".

Nelle linee fondamentali del nuovo rapporto di concessione disegnato dalla Giunta, "la Regione - ha detto Zaia – diventa concessionario di fatto, garantendo il pagamento del canone di disponibilità, ma incassando direttamente la tariffa. I ricavi del concessionario scendono così da 18,8 a 12,1 miliardi". Il nuovo studio dei flussi, realizzato da Area Engineering, prevede 18.000/20.000 passaggi.

 

Addizionale Irpef scatterebbe dal 2018

 

"La nostra soluzione è una sorta di apripista per i project nazionali, introducendo il nuovo principio del canone di disponibilità. Riguardo a questo, abbiamo trovato la soluzione di anticiparne il pagamento, con il versamento in un'unica soluzione di 300 milioni, risparmiandone 232 rispetto ai 532 (pari a 29 milioni più iva per 15 anni) prevista originariamente. E' l'unica soluzione che abbiamo visto come possibile, anche per fare in modo che gli espropriati siano pagati, non mettendo le mani in tasca a tutti i veneti, ma solo a quelli con redditi più elevati, a partire dal 2018". Lo ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia, in merito alla soluzione che la Giunta ha individuato per finanziare la Pedemontana Veneta.

 

In risposta ad una critica mossa dall'opposizione relativamente al venir meno delle esenzioni, Zaia ha risposto che "è vero, ma molti - ha aggiunto - godranno della riduzione delle tariffe: del 23% per i veicoli leggeri e del 16% per i camion". Quanto alle cifre totali, il presidente ha sottolineato che, rispetto ai 18,8 miliardi che la Regione avrebbe dovuto garantire nei 39 anni di concessione, adesso ne dovrà garantire complessivamente 12,1. "E siamo passati da una situazione di incognita a una di stabilità" ha osservato. Il mutuo con Cassa Depositi e Prestiti prevederà una rata di 16,5 milioni per trent'anni e, dall'eventuale approvazione del Consiglio delle relative delibere, partirà un periodo di 8 mesi nel quale il concessionario dovrà perfezionare il closing finanziario per il completamento dell'opera, in mancanza del quale è prevista una rescissione senza penali.

 

Il dibattito in Consiglio

 

Lungo e articolato il dibattito dei rappresentanti di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale dopo le dichiarazioni del presidente Luca Zaia che ha presentato la proposta della Giunta per superare l'attuale fase sulla Pedemontana Veneta. Proposta che verrà vagliata opportunamente nelle competenti Commissioni consiliari.

Stefano Fracasso (Pd) ha parlato della Pedemontana come di una "ferita aperta da sanare. Dal 2009 ad oggi sono state presentate in Consiglio ben 37 tra interrogazioni e mozioni che chiedevano trasparenza su questo project che era stato definito necessario per non mettere le mani nelle tasche dei veneti. Oggi il presidente Zaia ci dice che dobbiamo applicare la leva fiscale per sanare una ferita aperta, ma tra le righe ammette che l'aumento dell'addizionale Irpef servirà anche per finanziare altre opere: in realtà qui stiamo per approvare un altro bilancio".

Marino Zorzato (Area Popolare) ha manifestato la sua "sorpresa nello scoprire che il project per la Pedemontana, contrariamente a quanto ci era stato detto da anni, avesse dei costi che facevano capo alla Regione. Detto questo ho perplessità sulla possibilità di intervenire con soldi pubblici e modificare un contratto aggiudicato sulla base di precisi punti, impegni e dati".

Piero Ruzzante (Gruppo Misto): "Siamo davanti ad un aumento delle imposte, un aumento che non va di certo a favore dei cittadini deboli, ai quali in questi anni sono stati diminuiti servizi che potevano essere garantiti appunto con l'aumento dell'addizionale che non si è mai voluto applicare e che oggi viene rispolverata, ma a vantaggio appunto non dei più deboli ma di un'opera. Nelle sedi opportune mi riservo di approfondire ogni aspetto di questa proposta ma non mi si venga a dire che il ricorso all'addizionale Irpef deriva dai tagli fatti nei trasferimenti alle Regioni".

Manuel Brusco (M5S) ha sollevato il caso "degli espropri non ancora pagati. Il presidente Zaia - ha detto - ha dipinto uno scenario fin troppo positivo e non ha voluto tenere conto della negatività di quest'opera e mi chiedo perché proprio oggi viene portata avanti questa nuova proposta che muta i rapporti con la concessionaria, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini veneti aumentando le tasse con la contraddizione di chi sbandiera la richiesta di autonomia ma poi va a Roma a chiedere aiuto al governo".

Silvia Rizzotto (Gruppo Zaia Presidente): "Due sono gli obiettivi che abbiamo davanti e che ci vengono posti dal territorio: pagare gli espropri, finire quest'opera. E per quanto riguarda le critiche relativamente al mettere le mani nel portafoglio dei cittadini - ha aggiunto – non dimentichiamoci che l'operazione è stata resa necessaria a causa del Fiscal Compact".

Maurizio Conte (Lista Tosi) ha dichiarato che "bisogna vedere e analizzare i documenti con molta attenzione, perché non possono essere modificati i termini di una gara già aggiudicata".

Critica Cristina Guarda (Amp): "Ci felicitiamo per la presa di posizione che dovrebbe portare alla realizzazione e completamento dell'opera. Purtroppo ora abbiamo davanti a noi un territorio sventrato che necessita di maggiore tutela. Ci troviamo davanti a un project in cui il vulnus sta nella responsabilità dell'azienda che se l'era aggiudicato e che ci ha lasciato 'in braghe di tela'. Abbiamo davanti a noi ben 720 ettari in meno di territorio sottratto all'agricoltura, anche in zone di pregio. Abbiamo davanti a noi espropri non ancora pagati e promesse non mantenute".

Alessandra Moretti (Partito Democratico): "Il punto più basso il Governatore del Veneto lo ha raggiunto oggi sulla Pedemontana: per tentare di mettere una toppa ai suoi gravi errori, che hanno portato a ritardi e costi lievitati, Zaia pensa bene di risolverla mettendo le mani nelle tasche dei veneti. Sembra una barzelletta, ma purtroppo è la verità: il Presidente ha deciso che a pagare la Pedemontana saranno i veneti attraverso l'aumento dell'Irpef e cancellando tutte le esenzioni dei pedaggi per i residenti, che pure erano previste nel contratto iniziale. La verità è che fino ad ora i soldi li ha messi solo il governo: oltre 600 milioni senza i quali l'opera non sarebbe mai partita". 

 


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