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19 aprile 2024

Castelfranco

Pedemontana, Zaia illustra in Consiglio le strategie

Profonde modifiche nel rapporto con il Concessionario dell'opera

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Pedemontana, Zaia illustra in Consiglio le strategie

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha colto l'occasione della seduta odierna del Consiglio regionale per presentare ai consiglieri le strategie sulla Pedemontana Veneta. Usando una sequenza di slide, Zaia ha ripercorso velocemente la storia dell'opera, "il più importante cantiere pubblico oggi aperto in Italia", ha detto, prima di entrare nel dettaglio delle linee fondamentali del nuovo rapporto di concessione, con una serie di profonde modifiche nel rapporto con il Concessionario dell'opera, ad iniziare dal ruolo che la Regione assumerà nella realizzazione.

 

“Al termine di un lungo e complesso percorso, è stata individuata una soluzione per il rilancio della Superstrada Pedemontana Veneta”, recita un comunicato diffuso dalla Regione Veneto.

 

Nel comunicato vengono poi illustrati gli “elementi principali del Terzo atto convenzionale che sarà prossimamente sottoscritto fra Concedente (Regione del Veneto) e Concessionario”.

Eccoli:

·      Un nuovo piano di traffico commissionato dalla Regione e redatto dalla società Area Engineering nel febbraio 2017 che prevede un traffico medio pari a 27 mila veicoli al giorno;

·      Tariffe contrattuali scontate, rispetto a quelle originarie, del 23 per cento per i veicoli leggeri e del 16 per cento per i veicoli pesanti;

·      Una modifica delle titolarità dei proventi da pedaggio, che passa dal concessionario (SIS) al concedente (Regione del Veneto);

·      Conseguente diminuzione degli introiti della concessione per il concessionario (SIS) pari a 6,7 miliardi di euro;

·      Eliminazione dell’originario canone di disponibilità a carico della Regione del Veneto che era pari a 532 milioni di euro in 15 anni;

·      Accentuazione - a carico del concessionario (SIS) - del rischio di qualità, manutenzione e buon funzionamento dell’opera in fase di gestione;

·      Aumento del contributo pubblico in contro costruzione, a carico della Regione del Veneto, per 300 milioni di euro;

·      Rimodulazione del PEF dall’originaria formula “ricavi da tariffa + canone” a “ricavi unicamente da canone”;

·      Allineamento della convenzione alle migliori operazioni europee in materia di PPP (Public Private Partnership). Si tratta dell’unica convenzione italiana formulata in siffatta modalità;

·      Obbligo del concessionario ad addivenire al closing finanziario in tempi certi.

 

“Notevoli i benefici che l’operazione consente di conseguire”, viene precisato ancora nella nota.

Ecco cosa dovrebbe accadere, sempre secondo il comunicato ufficiale:

a)   Risparmio per la Regione pari a 9,5 miliardi (7,6 miliardi di riequilibrio che la Regione del Veneto avrebbe sicuramente dovuto affrontare per effetto della differenza fra pedaggi contrattuali e pedaggi derivanti dalle nuove stime di traffico + 426 milioni di vecchio canone + 22% di Iva = 9,5 miliardi)

b)   Stabilità e certezza dei flussi finanziari

c)    Complessiva bancabilità del progetto

d)   Scomparsa definitiva delle originarie clausole di riequilibrio finanziario a carico della Regione

e)    Imposizione di un termine certo per il closing finanziario

f)     Imposizione di termini e penali per il pagamento degli espropri

 

“Alla buona riuscita dell’operazione – chiude il comunicato della Regione - hanno contribuito la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze,  l’Avvocatura dello Stato, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), la Cassa Depositi e Prestiti, la Banca Europea degli Investimenti, la Corte dei Conti e il NUVV”.

 



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