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Nord-Est

Pediatra con la tubercolosi: controlli su 3500 bambini

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Pediatra con la tubercolosi: controlli su 3500 bambini

Ben 3.490 bimbi saranno richiamati in questi giorni dalla Asl di Trieste, dopo la scoperta di un caso di tubercolosi in una pediatra che lavorava in convenzione con l'azieda sanitaria locale. "Siamo andati indietro nel tempo, richiamando a scopo cautelativo tutti i bambini entrati in contatto con la dottoressa per quasi un anno, perché i primi sintomi di un'affezione anomala risalivano a quest'epoca", spiega all'AdnKronos Salute il direttore generale dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste, Nicola Delli Quadri.

Le probabilità di contagio sarebbero comunque basse, perché i contatti della pediatra, che si occupava di vaccinazioni, con i pazienti erano molto brevi. La dottoressa, spiega il Dg, è ricoverata nel Reparto Malattie infettive dell'Ospedale Maggiore e le sue condizioni non sono preoccupanti. I bimbi vaccinati dalla pediatra saranno sottoposti a test per verificare se sono entrati in contatto con la tubercolosi. "A scopo precauzionale e preventivo si è deciso di controllare tutti i bambini al di sotto dei 6 anni che sono venuti a contatto con la persona durante l'effettuazione della vaccinazione", ha spiegato il manager.

Il tempo necessario per effettuare la vaccinazione è di pochi minuti, mentre quello previsto per la diffusione della malattia secondo i protocolli internazionali è di almeno 8 ore, pertanto il rischio di contagio è molto basso, hanno spiegato dalla Asl. "Bisogna però considerare che i bambini sono maggiormente a rischio. Secondo il principio della massima precauzione, l'azienda - si legge in una nota - si è organizzata per tutelare la salute dei bambini e dare sicurezza alle famiglie, fornendo informazioni e mettendo in campo un protocollo operativo di controlli".

Dunque da oggi tutte le famiglie dei bambini che sono stati vaccinati dall'operatrice verranno contattati telefonicamente, secondo un criterio di priorità. E sono stati attivati 6 ambulatori presso il Dipartimento di Prevenzione nel Comprensorio di San Giovanni in via De Ralli 3 per effettuare il test di controllo. Sono inoltre attive 4 linee del numero verde sanità 800.99.11.70 che fornisce informazioni dalle 8 alle 20. "A rispondere è personale qualificato", dice Delli Quadri. Per informazioni possono essere contattati anche i pediatri di libera scelta e gli operatori dei centri vaccinali dei Distretti. "Ho chiesto poco fa e mi hanno detto che i genitori sono preoccupati ma non particolarmente allarmati", riferisce il direttore generale.

I bimbi vaccinati presso il Distretto 4 (Centro vaccinale di San Giovanni e di Aurisina) non verranno contattati per effettuare il test, in quanto non sono entrati in contatto con la persona coinvolta. Il tempo necessario per concludere i controlli è circa di 12 settimane. Della vicenda sono stati informati anche il sindaco Roberto Di Piazza e l'assessorato regionale della Salute. Mentre sul sito istituzionale dell'azienda sanitaria saranno pubblicate tutte le informazioni sul caso e gli aggiornamenti sulla prosecuzione dei controlli. "Il bacillo - spiega Riccardo Tominz, direttore Struttura complessa Igiene, Sanità pubblica e Prevenzione ambientale - ha una progressione estremamente lenta, quindi non è urgente andare a fare il test".

Il test Mantoux viene effettuato iniettando sotto cute una piccola quantità di antigene che permette di fare la diagnosi. "Si tratta di un esame che viene fatto da decine di anni e che non ha mai avuto reazioni rispetto alla sostanza iniettata, un derivato proteico innocuo. Dopo 78 ore si fa la lettura che può dare esito positivo o negativo", specifica il pediatra Andrea De Manzini. Se la persona risulta positiva significa che in qualsiasi momento della sua vita è venuta a contatto con la malattia, non che questa sia in corso. I casi ritenuti positivi saranno inviati al Burlo Garofolo. "Nei primi anni di vita si è a maggior rischio di sviluppare un'infezione - riferisce Massimo Maschio, responsabile Centro regionale per la diagnosi e la cura della fibrosi cistica - pertanto le linee guida suggeriscono di fare la profilassi a tutti i bambini sotto l'anno (sono circa 600) anche se il test è negativo".

Già da oggi sono stati contattati i bambini sotto l'anno vaccinati negli ultimi due mesi. La profilassi consiste nella somministrazione di uno sciroppo; in questo modo si evita che il contatto diventi infezione latente. Viene effettuato un controllo dopo 8 settimane. Se invece il test risultasse positivo, i bambini verranno presi in carico dal Burlo per ulteriori accertamenti, spiega ancora la Asl. L'operatrice è rimasta in servizio fino al 15 settembre. "Tutti i pediatri sono pronti ad affrontare la situazione dando la loro disponibilità e tranquillizzando l'utenza - assicura Davide Franco, in rappresentanza dei pediatri triestini - Adottiamo tutti i protocolli del caso". Sono 22 i pediatri che operano nella provincia di Trieste.

L'operatrice che ha contratto la malattia era stata sottoposta ai controlli preventivi previsti. "La sorveglianza sanitaria si basa sulla valutazione dei rischi ed è mirata, pertanto il Mantoux si esegue solo ai dipendenti esposti al rischio che lavorano in reparti come quelli di malattia infettiva e pneumologia, dove gli operatori sono sottoposti a sorveglianza periodica specifica. Per quanto riguarda gli adulti, sono stati sottoposti a controllo i colleghi e i familiari di chi ha contratto la malattia e le persone che hanno avuto contatti prolungati, superiori alle 8 ore, in ambiente chiuso, in quanto la suscettibilità degli adulti non è elevata", specifica la Asl.

Nel corso di quest'anno sono stati notificati sul territorio dell'azienda 7 casi di tubercolosi, erano 13 nel 2015, mentre negli anni '60 se ne registravano circa 300-400 all'anno. "Ricordiamo che positività al test non significa aver contratto la malattia, né che ci sia un collegamento automatico con il caso che segnaliamo. Positività significa che si è avuto il contatto con il germe. In questo caso vengono approfondite le indagini per verificare se la positività è effettiva e impedire l’eventuale sviluppo della malattia", conclude l'azienda.
 

 



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