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29 marzo 2024

Treviso

PEDONALIZZAZIONE: AI COMMERCIANTI NON PIACE

TrevisoViva, tuttavia, è disposta a collaborare per realizzare un progetto che accontenti tutti

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

TREVISO - A molto  storici commercianti, l’idea di pedonalizzare il centro storico non piace affatto. E ci dicono il perché e cosa farebbero se fossero al posto di chi amministra questa città, a partire da Mirella Tuzzato (nella foto sotto), la vulcanica presidentessa di TrevisoViva che presto presenterà al sindaco Gobbo un progetto per far combaciare le esigenze dei commercianti che devono pur poter continuare a lavorare e chi vorrebbe meno auto in centro.

Di pedonalizzare il centro (o una parte) se ne parla da almeno 20 anni. Ora il tema è tornato in auge dopo l’apertura della Giunta e soprattutto del sindaco Gobbo. Lo stesso Gentilini, anche dopo il restiling del porfido del centro apre verso la pedonalizzazione. Si parla di partire con via Manin. Insomma la Giunta sarebbe seriamente prendendo in considerazione di far arrivare meno auto, ampliare le zone a traffico limitato, nonché aree di sosta per residenti. Ecco cosa dice la rossa pasionaria Mirella.

“Sono quarant’anni che ne parlano. Potrebbe andare tutto bene, come potrebbe essere un fiasco. Dipende da che soluzioni affiancano al divieto di accesso alla auto, da che provvedimenti l’amministrazione assumerà per consentire alla gente di venire in centro senz’auto consentendo a noi negozianti di continuare a lavorare. Secondo me dovrebbero orientarsi in bus più piccoli, in molte più postazioni di bike sharing (ovvero un servizio di "condivisione della bicicletta" attivo da oggi, giovedì 26 agosto, uno degli strumenti di mobilità sostenibile che fin da subito ha riscosso interesse fra i trevigiani, vedi foto ndr)."

"Dovrebbero mettere molte più rastrelliere - prosegue Tuzzato (per inciso le nuove sono davvero poco funzionali, ndr) e i vigili fare molti più controlli perché molto spesso le bici vengono rubate, rendendo ancora più complicato recarsi in centro con le due ruote. Io proporrei delle zona sosta per le bici custodite, magari facendo pagare anche un ticket, pur di star tranquilli di poterla nuovamente inforcare per rientrare a casa”.

Sempre più preoccupazione, dunque, per i commercianti per la mancanza di parcheggi e ora anche perché molti enti si sono e si trasferiranno a Treviso due, l’area voluta da Fondazione Cassamarca. “Se il progetto di pedonalizzazione non viene pensato a regola d’arte i commercianti rischiano di chiudere. Non bastano solo i mini bus, il bike sharing , bisogna andare oltre e noi di TrevisoViva presto renderemo noto un progetto già presentato al Comune per andare oltre l’idea dell’amministrazione e perché è giusto e doveroso che i commercianti vengano coinvolti in prima persona in simili iniziative.

Ne va della nostra sopravvivenza e della bella tradizione delle nostre caratteristiche botteghe del centro che animano, che invogliano cittadini e turisti ad entrare e a spendere i propri soldi da noi, invece di andare nei centri commerciali dotati di comodi parcheggi”. Tuzzato ricorda è sottolinea che gli esercenti aderenti a Treviso viva hanno sempre cercato un dialogo con Ca’ Sugana per costruire, non per demolire, per il gusto di essere bastian contrari.

“Confidiamo in Gobbo, perché con Gentilini non eravamo sempre ascoltati. Ora ci sembra ci sia un interloquire più diretto, mentre Gentilini, con cui c’è sempre stato un rapporto di amore e odio ti mandava dall’assessore di competenza e non si veniva mai a capo di nulla. I problemi si risolvono mettendo tutti gli attori coinvolti attorno ad un tavolo a sfornare idee costruttive, visto che il centro storico è anche dei commercianti. Il Comune deve capire che devono esserci anche i commercianti che pagano le tasse e che tengono in equilibrio il centro storico, fino a quando si punta a valorizzare le peculiarità di Treviso”.

Piero Cozzuol, titolare della Antica merceria Ai due Pomi in Piazza del Monte, attività che opera da oltre 150 anni, si dice contrarissimo alla pedonalizzazione, magari potrebbe tollerarla il sabato e la domenica, ma assolutamente no dal lunedì al venerdì visto che recherebbe gravi danni dagli esercenti già duramente provati dalla crisi e dall’apertura dei centri commerciali.

“Se chiudiamo il traffico è sempre peggio per noi. Per esempio via Bafile, la centralissima via di Jesolo, chiusa per un po’ al traffico è stata poi riaperta perché i commercianti non riuscivano più a lavorare. Se la gente non trova parcheggi in centro, va a comperare dove li trova”. Come vede l’utilizzo di mezzi sostitutivi, per esempio le bike sharing, i mini bus? “Potrebbero servire, non dico di no, ma è la mentalità delle persone da cambiare che non accetta ancora di lasciare l’auto in garage. Lavorano i negozi e i bar che hanno vicini dei parcheggi, come i due locali vicini a porta san Tommaso. Ci vorrebbe più elasticità da parte dei vigili se vedono un’auto un sosta temporanea davanti ad un negozio per consentire di caricare la merce”.

Marlisa Bergamin (nella foto sotto), titolare di Polo Cafè pensa che “La pedonalizzazione potrebbe anche essere interessante, ma dando alla gente la possibilità di non parcheggiare troppo lontano, altrimenti il centro si svuota. Ci sono categorie di persone che non riescono a muoversi con facilità a piedi, dagli anziani, alle mamme con i bambini al seguito. Prima si creano i park, e poi, casomai, si fanno progetti strutturati di pedonalizzazione. Le zone per farli ci sono, secondo me. E poi non devono essere troppo cari come lo sono ora E poi, ora che molti uffici si sono trasferiti o si trasferiranno nell’area Appiani per noi esercenti del centro sarà ancora più difficile lavorare”.

Anna Morandin, titolare di Morandin Regali, un prestigioso negozio attivo da 51 anni, è fortemente contraria alla pedonalizzazione in quanto la riterrebbe la chiusura definitiva del centro di Treviso. Morandin sottolinea che i commercianti sono sempre poco ascoltati dagli amministratori e ricorda i disagi provocati nelle scorse settimane per la sistemazione del porfido, opera che ammette ci voleva, ma che avrebbe potuta essere realizzata nelle ore notturne come avviene nelle città europee.

“Ancora vent’anni fa avevo proposto la realizzazione di parcheggi silos, per esempio in piazzale Matteotti per non far morire Treviso. Allora pareva che avessi fatto una proposta bizzarra, forse non volevano darmi ragione, ma ora sarebbero tornati utili. Il cliente si sa che si sposta dove trova parcheggi comodi, come nei negozi all’interno dei centri commerciali. Anche se si vendono cose di pregio, la difficoltà di avvicinarsi al negozio per caricare la merce scoraggia l’avventore. Per questo noi abbiamo acquistato tre auto, pagando la sosta all’Actt per accompagnare il cliente all’auto o per recapitargli al merce a casa.

Ma ci vorrebbe una certa tolleranza da parte dei vigili. In fondo un’auto parcheggiata davanti al negozio non crea disagi. Vede proprio ora mentre parliamo c’è un’agente che ci sta facendo la contravvenzione e non dobbiamo precipitarci fuori per spostarla. Ci vorrebbe maggiore tolleranza. Non abbiamo bisogno di lavorare e i clienti di essere favoriti nel raggiungere il loro negozio preferito”.

Insomma i commercianti sono contrari alla pedonalizzazione e vorrebbero, in ogni caso, poter dire la loro agli amministratori per fargli capire le difficoltà che quotidianamente incontrano. Stiamo a vedere che effetto sortirà la proposta topo secret di TrevisoViva.

 

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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