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28 marzo 2024

Conegliano

Permettere ai malati di tumore di avere un figlio

In fase di attivazione ambulatorio per la gestione del paziente oncologico fertile

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Permettere ai malati di tumore di avere un figlio

CONEGLIANO - Dare alle persone cui viene diagnosticata un tumore la possibilità di avere un figlio, una volta superato il difficile momento della malattia: questo l’obiettivo dell’Ambulatorio per la gestione del paziente oncologico fertile, in fase di attivazione presso il Centro di procreazione medicalmente assistita (PMA) dell’Ospedale di Conegliano.

L’ambulatorio, la cui attività è iniziata per alcuni casi selezionati, sarà pienamente operativo dal 1 gennaio 2016. “In questo nuovo ambulatorio, che va a completare l’offerta del Centro di procreazione medicalmente assistita - sottolinea il direttore generale dell’Ulss 7, Gian Antonio Dei Tos - la tecnologia si mette a servizio dei valori della famiglia per permettere alla coppia di dare continuità, anche in un momento difficile quale quello della malattia, ai propri progetti di genitorialità”.

 

“L’attività del nuovo ambulatorio è resa possibile dalla collaborazione, avviata già da anni, con i maggiori Centri italiani di Pma per consentire ai nostri biologi di affinare continuamente le tecniche di crioconservazione del materiale biologico - sottolinea Antonio Azzena, direttore dell’Unità Operativa di ostetricia-ginecologia dell’Ospedale di Conegliano. A livello aziendale, invece, fondamentale per l’attivazione del nuovo Ambulatorio è stata la creazione di un’équipe interdisciplinare con l’Oncologia, diretta dal dr. Luigi Salvagno e la Senologia, diretta dal dr. Burelli: è stata stipulata, inoltre, una convenzione con la Lilt di Conegliano, guidata da Iva Bin, che mette a disposizione lo psicologo”

 

“Abbiamo deciso di avviare, nell’ambito del nostro Centro, questo ambulatorio dedicato, per rispondere all’esigenza delle pazienti fertili con patologie oncologiche che desiderano conservare, per il post cura, la possibilità di diventare mamme - spiega Andrea Baffoni, responsabile del Centro -. A queste donne offriamo un percorso medico-psicologico grazie al quale possono decidere se affrontare o meno la procedura clinica di preservazione della fertilità. Preservazione della fertilità che offriamo anche alle coppie nella quali è l’uomo il partner affetto da patologia tumorale. Il percorso prevede una fase iniziale di counseling psicologico, a seguito della quale la coppia decide se avviare o meno il percorso di preservazione della fertilità”.

 

Il Centro di di Pma dell’Ulss 7, attivo dal 1999, ha trattato, finora, oltre 3.000 coppie, con una percentuale di successo di circa il 25%, in linea con quella dei maggiori Centri europei. Il Centro, nel cui ambito opera un’équipe costituita da 10 persone, segue le coppie con problemi di infertilità per l’intero percorso diagnostico e terapeutico. I trattamenti, che vengono garantiti 7 giorni su 7, sono sia di primo livello (inseminazione omologa e rapporti mirati) che di secondo livello (Fivet e Icsi).

 


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