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29 marzo 2024

Treviso

Perse il braccio in un incidente, grazie alla mano bionica riprende la sua vita

Con l’innovativa protesi Francesco, trevigiano, riesce ad afferrare tutto

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Perse il braccio in un incidente, grazie alla mano bionica riprende la sua vita

Francesco Bordignon con Roberto Ariagno, tecnico ortopedico dell’Officinache 

 

TREVISO - Mangiare, vestirsi, scrivere al computer in modo autonomo. Sono azioni che tutti noi facciamo normalmente ma che per Francesco Bordignon, sposato e padre di due figli, erano diventati impossibile da svolgere autonomamente, fino all’uso di una mano robotica che gli ha permesso di recuperare pienamente la sua vita.

Francesco nel 2010, a causa di un gravissimo incidente mentre svolgeva alcune attività in campagna a Santa Bona, ha subito l’amputazione dell’avambraccio destro. Le lesioni riportate agli arti superiori stavano mettendo in serio pericolo la sua vita e il personale medico capì che per la mano destra l’unica possibilità era l’amputazione, decidendo invece di tentare la ricostruzione dell’avambraccio sinistro meno danneggiato.

“Dopo sette interventi e anni di riabilitazione e fisioterapia, i medici mi dissero che con la protesi probabilmente avrei recuperato più funzionalità di quella che avrei mai potuto raggiungere con il braccio ricostruito -racconta Francesco - A quel punto ho iniziato a informarmi il più possibile per avere la migliore apparecchiatura protesica sul mercato”.

Attraverso ricerche sul web viene a conoscenza della mano bionica di I-Limb Quantum, sviluppato da un’azienda inglese - la Touch Bionics. Decide di contattare l’azienda che propone a Francesco di provare la protesi presso l’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino, l’unica accreditata in Italia per l’applicazione di questo arto bionico. La struttura della protesi di avambraccio, costruita interamente dall’Officina, funziona con il comando mioelettrico (il motorino viene attivato solo attraverso la contrazione muscolare). Unendo l’avambraccio con la tecnologia della mano I-Limb, Francesco adesso può comandare più di 30 prese, modificandole e impostandole attraverso l’app scaricabile gratuitamente sullo smartphone e tornando così a compiere molti gesti quotidiani che non poteva più fare.

“Con l’affetto di mia moglie e della mia famiglia sto cercando di recuperare una vita autonoma al massimo delle mie possibilità, ma non è semplice - spiega - All’epoca lavoravo come programmatore informatico ma non sono riuscito a rientrare al lavoro. Per tornare a sentirmi utile quest’anno ho frequentato l’Università del Volontariato ma voglio trovare presto un impiego per avere un ruolo attivo nella società”. L’investimento per un dispositivo con una tecnologia di questo tipo è molto alto, il costo totale varia dai 35mila ai 40mila euro. “Nel mio caso - sottolinea Francesco - la Usl ne coprirà 9mila – ma è possibile ridurre notevolmente la cifra anche grazie alla rivalutazione delle vecchie protesi”.

 


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