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28 marzo 2024

Cronaca

Pestato a sangue giovane di colore

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Pestato a sangue giovane di colore

Un ragazzo di colore, cittadino italiano, è stato pestato a sangue da due giovani che sono già stati identificati e denunciati, tra cui un minorenne. E' accaduto lo scorso 21 luglio a Lercara Friddi (Palermo), ma la notizia è emersa solo oggi perché la vittima, dopo l'aggressione, non ha presentato denuncia. I due giovani sono accusati di violenza e lesioni personali, ma al momento non c'è l'aggravante razziale.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che conducono l'inchiesta coordinata dalla Procura dei minori e della Procura ordinaria, il ragazzo, 23 anni, ballerino, originario di San Giovanni Gemini (Agrigento), la sera del 21 luglio sarebbe andato in un pub di Lercara Friddi e qui sarebbe stato colpito al volto dal fidanzato di una giovane con un pugno che gli ha fracassato la mandibola. L'aggressore avrebbe gridato: "Sporco negro, torna nel tuo paese. Vattene da qui". Il ragazzo dopo aver subito la frattura della mandibola ha perso conoscenza ed è stato colpito anche con calci e pugni mentre era a terra. La prognosi è di trenta giorni ed è ancora ricoverato in ospedale dopo l'intervento. L'indagine dei carabinieri è scattata dopo aver saputo da alcuni cittadini di San Giovanni Gemini quanto accaduto davanti al pub di Lercara. Così, sono risaliti alla vittima, che ha confermato tutto, e agli aggressori, identificati e denunciati per lesioni personali e violenza. Gli inquirenti sono adesso alla ricerca di altri testimoni.

A parlare con l'Adnkronos il padre del giovane ballerino: "Mio figlio è ancora sotto choc per quegli insulti che ha subito durante il pestaggio davanti al pub. La frattura scomposta della mandibola guarirà, almeno spero, seppure con fatica, ma quegli insulti come 'negro di merda, torna al tuo paese' non riesce a dimenticarli. Il suo paese è l'Italia".

"Oggi, per la prima volta, è riuscito a parlare e a dire le prime parole. E' stato terribile. Mio figlio non ha alcuna colpa. Si trovava davanti al pub, quando quei due energumeni si sono avvicinati e gli hanno fatto cadere a terra il suo cappellino. Lui si è rivolto a loro e ha detto: 'Vi spiace raccogliere da terra quello che avete fatto cadere?'. E per tutta risposta gli hanno dato un pugno e lo hanno fatto cadere. Da quel momento è iniziato il pestaggio. E ci sono i testimoni che possono confermare tutto" ha raccontato il padre visibilmente emozionato, smentendo la ricostruzione secondo la quale il ragazzo aggredito avrebbe fatto apprezzamenti a una ragazza, come raccontato da qualcuno.

"Non è affatto così - ha rimarcato - E' falsissimo, mio figlio non ha detto proprio niente. Era fuori dal pub quando è stato avvicinato da questi due che lo hanno molestato facendogli cadere il cappellino a terra". Il papà del giovane ha la data di nascita del figlio tatuata sul braccio. "Lo abbiamo adottato quando aveva appena 40 giorni - ha detto quasi con le lacrime agli occhi - Adoro mio figlio e vederlo soffrire mi fa molto male". "Lui non aveva mai subito episodi di razzismo, fa il ballerino di zumba, di balli caraibici, è sempre in giro, sempre benvoluto da tutti - ha proseguito il padre del giovane - Questi sue sono due balordi e basta. Spero che paghino". L'uomo si è quindi rivolto agli inquirenti: "Non capisco perché non ci sia l'aggravante del razzismo nel capo d'accusa dei due aggressori. Gli hanno detto frasi razziste orribili, perché non c'è l'aggravante? La legge farà il suo corso. Dio, forse, perdona ma io aspetto fiducioso la giustizia".

"Io conosco uno dei due aggressori del ragazzo italiano di colore e posso assicurare che non è un razzista - ha detto all'Adnkronos il sindaco di Lercara Friddi, Luciano Marino - Condanno senza se e senza ma l'aggressione al ballerino ma ribadisco che il razzismo non c'entra. Il fatto è legato più che altro all'alcol e all'ignoranza". "A Lercara c'è un problema legato alla violenza, questo è chiaro - ha detto ancora Marino - E il gesto è da condannare, noi siamo sempre stati contro la violenza e lo saremo sempre, siamo anche contro il razzismo. Ma in questo caso non c'entra la xenofobia, è un fatto certamente da condannare, ma non è razzista". "Mi hanno detto che è volata qualche frase razzista durante il pestaggio. Ma la città non è razzista, per favore non si cavalchi quest'onda - ha aggiunto il sindaco - Quella sera avevano tutti bevuto molto. Forse gli aggressori neppure hanno notato il colore della pelle della vittima...".

Intanto, alcuni abitanti di San Giovanni Gemini hanno realizzato un video che sta diventando virale. Un filmato in cui si vedono bambini, donne, giovani, anziani ripetere la stessa frase: "Sono di San Giovanni e anche io sono nero".

 



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