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20 aprile 2024

Conegliano

I pesticidi fermano la candidatura Unesco delle colline del Prosecco: svelati i retroscena della bocciatura

Lo conferma Franco Bocchieri, responsabile dell’Icomos (organo consultivo dell’Unesco) per l’area nord-Italia

| Roberto Silvestrin |

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I pesticidi fermano la candidatura Unesco delle colline del Prosecco: svelati i retroscena della bocciatura

CONEGLIANO-VALDOBBIADENE - Lo “stop” alla candidatura Unesco delle colline del Prosecco? C’entrano anche i pesticidi.

 

A confermarlo è il responsabile dell’Icomos (organo consultivo dell’Unesco) per l’area nord-Italia, Franco Bocchieri. La conferma arriva da una risposta che l’architetto ha fornito ad una sollecitazione dell’avvocato vittoriese Alessandra Cadalt, che segue alcuni comitati ambientalisti, e che aveva segnalato i disagi per chi vive vicino ai vigneti durante le irrorazioni con i pesticidi.

 

“Se le Colline del prosecco devono essere incluse nella lista dei siti patrimonio dell’umanità – ha scritto l’avvocato - la produzione non dovrebbe arrecare danno alla salute dei residenti”.

 

“In riferimento alle Sue giuste considerazioni circa la questione in oggetto, le comunico che già il 18 gennaio 2018 il direttore dell'unità di valutazione di Icomos International ha trasmesso al capo della delegazione italiana presso l'Unesco un primo "stop"alla candidatura in esame – recita la risposta di Bocchieri - Infatti l'Icomos, advisory body dell'Unesco, si dichiara "incerta" rispetto al possesso dei requisiti da parte delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene necessari a superare "la prova"."Troppi pesticidi sui vigneti": il progetto viene rinviato dai consulenti Icomos: "Dossier senza garanzie".

 

Per il momento quindi Icomos chiede integrazioni e, se queste arriveranno, valuterà se saranno rispettate le norme di sicurezza e se sarà adeguatamente motivato "lo sviluppo storico del paesaggio", al momento non documentato approfonditamente. Sperando di averla tranquillizzata con queste informazioni”.

 

Una versione diversa da quella fornita, dopo il “secondo no” arrivato nelle scorse settimane, dal coordinatore scientifico per la candidatura, Amerigo Restucci. “Come previsto l’esito non è positivo non certo per motivi ambientali, ma perché l’organo tecnico di valutazione ritiene che il territorio veneto non sia unico nel suo genere”, questa la versione ufficiale fornita dal coordinatore.

 

Non si tratta comunque di una bocciatura definitiva, visto che la valutazione conclusiva spetta al Comitato del patrimonio, che può accogliere, integrare o modificare la raccomandazione tecnica. Si riunirà in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio, e sarà composto dalle rappresentanze di 21 paesi. E ci sono stati dei precedenti, in Italia, in cui un primo giudizio negativo è stato poi ribaltato con il riconoscimento di “patrimonio dell’umanità”.

 

Cadalt, nella sua lettera, aveva portato all’attenzione di Bocchieri il problema della monocoltura e dei pesticidi: “Quando le viti vengono irrorate dalle sostanze chimiche si sente un forte odore che colpisce immediatamente la gola ed impedisce di respirare, e si è costretti o ad allontanarsi dalla abitazione o a chiudere porte e finestre (d’estate)” si legge nella missiva.

 


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