"I pesticidi spruzzati nel vigneto sono finiti sulle mie coltivazioni": agricoltore bio chiama i carabinieri
Succede a Colle Umberto
| Claudia Borsoi |
Immagine di repertorio
COLLE UMBERTO - «Non si può continuare così: non è che per salvare un vitigno devono rovinare la mia produzione biologica certificata. Anch’io devo difendermi». La denuncia, fatta ai carabinieri e poi al Comune, è di un agricoltore biologico le cui coltivazioni venerdì scorso, 31 maggio, hanno patito l’effetto deriva.
Nel podere vicino era in corso il trattamento di un vigneto con metodi convenzionali. E il vento ha fatto sì che il trattamento chimico arrivasse fino alla proprietà dell’azienda agricola “Il poggio”, a San Martino di Colle Umberto.
Il proprietario racconta l’accaduto anche in un video, condiviso nella pagina Facebook “Marcia Stop Pesticidi” e che ha ottenuto migliaia di visualizzazioni.
«All’inizio trattavano le viti con metodo tradizionale, poi su mia sollecitazione hanno iniziato ad impiegare atomizzatori a recupero, così da evitare l’effetto deriva sui miei terreni – ricorda l’imprenditore agricolo -. E anche venerdì sarebbero dovuti venire con un atomizzatore a recupero». Venerdì il vento soffiava forte.
«Sono sceso in strada perché ho sentito il rumore di un atomizzatore vicino al mio terreno – ripercorre il coltivatore bio -. Avevo mandato una raccomandata ai miei vicini per chiedere che i trattamenti avvenissero con atomizzatore a recupero, ma così venerdì non è stato». Quando si è avvicinato al vigneto ha notato che il mezzo per il trattamento non era a recupero.
«L’atomizzatore faceva un volume micidiale di prodotto – racconta -. Ho fermato l’operatore che era sul trattore e mi ha detto che vicino a me aveva fatto con l’atomizzatore a recupero, ma il vento era così forte che l’effetto deriva ha trasportato il trattamento sulla mia proprietà».