Piazza Meschio, consiglio comunale a porte chiuse? "Errore madornale"
De Bastiani (Pd) e Saracino (Partecipare Vittorio) contro la seduta segreta
VITTORIO VENETO - Un consiglio comunale a porte chiuse per discutere il punto su Piazza Meschio? I consiglieri si oppongono. Sia l’esponente dem Alessandro De Bastiani sia Matteo Saracino di Partecipare Vittorio hanno infatti espresso oggi il proprio dissenso rispetto ad una seduta “segreta”.
Entrambi hanno chiamato in causa l’articolo 43 del regolamento del consiglio comunale, secondo cui “la seduta si tiene in forma segreta quando vengono trattate questioni concernenti persone, comportanti la conoscenza di fatti e apprezzamenti per i quali si evidenziano motivi di tutela della riservatezza”.
“Escludo che Piazza Meschio rientri in questo caso, poichè non si tratta di tutelare la riservatezza di nessuno – dichiara De Bastiani - Se il presidente scegliesse questa formula commetterebbe un errore madornale e avvalerebbe il sospetto che i partiti e i consiglieri hanno qualcosa da nascondere. Invece su Piazza Meschio va fatta totale chiarezza”.
I consiglieri hanno tirato in ballo anche la questione che riguarda la polizza fidejussoria, ritenuta la soluzione prioritaria per dirimere l’eterna questione.
“L' unica possibilità è quella di escutere la polizza e di non usare soldi propri per terminare l'opera, perché altrimenti si incappa in una denuncia di danno erariale. Ricordo che dopo la delibera dell'anno scorso il consigliere Da Re ne ha già depositata una alla corte dei conti. Un mese fa avevo lanciato un appello alla maggioranza per trovarci tutti insieme ed elaborare una delibera congiunta, ma non è stato recepito. Per una chiara volontà loro, come è emerso, di legare alla piazza il nuovo supermercato”.
Anche De Bastiani è sulla stessa lunghezza d’onda: “I cittadini chiedono trasparenza e vogliono conoscere i motivi per i quali l’assicurazione si rifiuterebbe di pagare la cauzione. Il consiglio comunale deve chiedere l’immediata escussione della polizza. Dovrebbero farlo il sindaco o l’ufficio competente, di sua spontanea iniziativa, senza bisogno dell’atto di indirizzo dei consiglieri comunali”.