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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Piazza Meschio, rimane la questione dei parcheggi interrati

L'agibilità è stata concessa, ma non sono nella disponibilità dei cittadini

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Piazza Meschio, rimane la questione dei parcheggi interrati

VITTORIO VENETO - Tiene banco la questione dei parcheggi interrati di Piazza Meschio. Era stata sollevata qualche giorno fa via Facebook: l’ex consigliere Pd Alessandro De Bastiani ha scritto a Diego Pavan di Edilvi per capire come mai «a conclusione dei lavori pagati dai cittadini i 40 parcheggi sottostanti la piazza, che sarebbero dovuti essere pubblici, sono contrassegnati da un divieto di sosta con la scritta “Proprietà privata”».

 

Puntuale la risposta di Pavan: «Noi ci stiamo attenendo alla transazione del 2016 e la stiamo rispettando; tuttavia ritengo che le persone più indicate cui chiedere spiegazioni siano il sindaco ed il dirigente Antoniazzi». Ieri sera, in consiglio comunale, il consigliere di Partecipare Vittorio Matteo Saracino ha chiesto “se quest’amministrazione ritiene valido l’accordo del 2016”, e “perché abbia concesso l’agibilità dei parcheggi se non lo riteneva valido”.

 

Come ha spiegato il sindaco Roberto Tonon, l’agibilità è stata rilasciata “sulla base di tutta la documentazione in atti”. Il primo cittadino ha ricordato che lo schema di accordo del 2016 non ha trovato attuazione e non è stato sottoscritto, risultando per questo non efficace. Il contenzioso è ancora in atto. L’agibilità è stata concessa, ma di fatto i parcheggi non sono nella disponibilità dei cittadini.

 

«A mio avviso, e credo per tutti i vittoriesi, secondo una logica di buon senso avendo il Comune pagato la realizzazione di piazza Meschio i parcheggi dovrebbero essere pubblici – commenta De Bastiani -. Pavan invece li considera di sua proprietà, appellandosi alla transazione approvata dal consiglio comunale che accettava lo scambio realizzazione Zurich/parcheggi pubblici. Secondo il sindaco Tonon quell’accordo non è valido, in quanto non sottoscritto di fronte a un notaio, ma in questo caso andrebbero rimossi i cartelli di divieto di sosta».

 


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