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18 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Pip di Farra di Soligo, i legali delle imprese: "Difendiamo lavoratori e patrimonio"

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Pip di Farra di Soligo, i legali delle imprese:

FARRA DI SOLIGO - “Le imprese coinvolte dalla vicenda del Pip di Farra di Soligo si sono impegnate, in modo serio e responsabile, nonostante la difficile congiuntura che molte di loro stanno attraversando, a ricercare una soluzione di buon senso con tutte le parti in causa, soluzione che ad oggi non è stato possibile raggiungere, nonostante gli sforzi fatti dalle imprese in tal senso.

 

E le iniziative giudiziali da ultimo intraprese dalle nostre assistite nei confronti del comune, oltre a trovare giuridico fondamento negli accordi a suo tempo conclusi con l’Amministrazione comunale e a non costituire quindi iniziative dilatorie, sono un atto dovuto a difesa dei patrimoni aziendali e dei lavoratori occupati, al quale non si possono sottrarre gli amministratori delle imprese.

 

L’auspicio è che si possa giungere ad una soluzione di buon senso che tenga conto delle legittime ragioni delle imprese che in questa vicenda sono i veri soggetti a rischio di default”. Lo dichiara l’avvocato Fulvio Andreola, portavoce del pool di legali che assiste le imprese assegnatarie dei terreni.

 

“In questi mesi le imprese da noi rappresentate si sono sentite a più riprese direttamente e indirettamente chiamate in causa quali responsabili della difficile situazione che sta vivendo il Comune di Farra di Soligo a seguito delle iniziative intraprese dai proprietari espropriati per far valere nei confronti dell’Amministrazione comunale le ragioni riconosciutegli dalla Corte d’Appello di Venezia in ordine alla quantificazione delle indennità di esproprio dei terreni acquisiti dal Comune per la realizzazione dei Pip.

 

Ciò rischia di alimentare un ingiustificato clima di ostilità e diffidenza verso le imprese coinvolte da parte dell’opinione pubblica, non solo locale, dovuto ad una malintesa o incompleta conoscenza della vicenda, dei suoi risvolti giudiziari e della posizione assunta dalle imprese assegnatarie”, continua l’avvocato Andreola.

 

“Va ribadito che tanto il Comune di Farra di Soligo quanto le imprese assegnatarie sono vittime di una pronuncia ‘epocale’ della Corte Costituzionale, che ha sancito che il criterio da seguire per la determinazione dell’indennità di esproprio debba essere quello del valore venale del bene espropriato, nonché di una determinazione del valore da parte della Corte d’Appello che lo stesso Sindaco ha definito “completamente fuori mercato, praticamente il quadruplo del valore reale” producendo nei contenziosi tra l’Amministrazione comunale e gli espropriati, e di rimando nei confronti delle imprese assegnatarie, effetti economici aberranti e fuori da ogni ragionevolezza per il contesto storico-economico in cui sono stati promossi i Pip.

 

E’ infatti fuor di dubbio che mai le imprese assegnatarie avrebbero potuto aderire ai Pip se le condizioni economiche fossero state fin dall’inizio quelle dettate dalle sentenze o, meglio, che nessuna Amministrazione comunale avrebbe potuto ragionevolmente promuovere un Pip a tali condizioni”.

 

“Esprimiamo il più ampio sostegno ai colleghi imprenditori di Farra di Soligo che si trovano a scontare le gravi incertezze provocate da questa vicenda giudiziaria kafkiana, di cui sono incolpevoli protagonisti, che li colpisce su importanti progetti di investimento, e che rischia di incidere pesantemente sulle imprese e sulla comunità locale – dichiara Fiorenzo Corazza, Vicepresidente di Unindustria Treviso delegato al Territorio -. Occorre ripristinare un clima che riporti Farra alla normalità, e quindi anche alla possibilità di poter continuare, con le certezze necessarie, a poter investire nel territorio.

 

Al di là delle legittime iniziative adottate dalle parti a tutela delle proprie ragioni, ci impegniamo affinché si arrivi a quella soluzione di buon senso, auspicata dalle imprese, che possa comprendere tutti gli interessi in causa. Pur consapevoli delle straordinarie difficoltà del caso, un unicum a livello nazionale, ci rendiamo disponibili a promuovere, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, un nuovo intervento presso Regione e Governo per reperire strumenti e risorse per la risoluzione del caso, tenendo conto degli interessi di tutte le parti in causa”.

 



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