28/03/2024pioggia

29/03/2024nuvoloso

30/03/2024coperto

28 marzo 2024

Vittorio Veneto

"Portavoce" dei profughi, espulso dalla città, vince il ricorso al Tar

Annullato il foglio di via. Parrinello può tornare a Vittorio Veneto

| Stefania De Bastiani |

immagine dell'autore

| Stefania De Bastiani |

VITTORIO VENETO - Si era fatto "portavoce" dei profughi. Era stato espulso da Vittorio Veneto. Ha fatto ricorso al Tar contro il figlio di via e ha vinto. E' stato annullato il provvedimento firmato dal Questore di Treviso Cacciapaglia e notificato lo scorso agosto a Pier Lorenzo Parrinello, impedendogli di mettere piede in città per i prossimi tre anni.

L'ordinanza era stata motivata dal fatto che Parrinello in quanto "abituale frequentatore della Cooperativa Integra si faceva arbitrariamente portavoce dei profughi presenti, così provocando in più occasioni proteste da parte dei medesimi". Nel provvedimento però mancava ogni riferimento a fatti specifici (in effetti, rivolte, come avevano confermato i Carabinieri, oltre a quella dell'11 febbraio non ce ne erano state). Questa mancanza, oltre al fatto che essere "portavoce" di chi non conosce la lingua non è "sufficiente a fondare una prognosi di pericolosità" sono le motivazioni che hanno spinto il Tar ad accogliere il ricorso presentato dall'avvocato Giuseppe Romano.

 

Insomma, Parrinello ha vinto la sua battaglia contro il ministero dell'Interno, ma ora ne ha un'altra - e più dura - da combattere. "In questi mesi io e il Gallo Rosso - spiega Parrinello - non abbiamo mai smesso di proseguire la nostra battaglia di civiltà, uguaglianza e solidarietà. Chi non è razzista imparerà a convivere con gente di ogni colore, ma la questione è se le istituzioni saranno in grado di gestire in maniera corretta la situazione". La battaglia di Parrinello, del Gallo Rosso, e di chi si sta dando da fare per l'integrazione e l'uguaglianza è una lotta che viene combattuta per tutti, non solo per i migranti. "Centinaia di persone - spiega Parrinello - vivono in situazioni di indigenza e molti perdono di giorno in giorno la speranza in un futuro migliore. Da questo spesso nasce l'intolleranza. Ma chiediamoci: chi è il vero responsabile di questa crisi? Solo dopo aver deturpato il territorio scopriamo che grandi opere erano solo il frutto di tangenti, appalti truccati, promesse di elezione. Dovremmo bloccare le opere inutili, bloccare il Traforo di Santa Augusta: se ci sono soldi, perché non spenderli per cose veramente utili, come creare condizioni di vita dignitosa per chi soffre? E non parlo solo dei migranti, ma di tutti. Quei 35 euro al giorno dovrebbero esserci anche per i disoccupati, per i piccoli imprenditori in crisi, per tutti coloro che vivono a stento. Dateceli in servizi, in case, come volete, ma non spendiamoli per opere inutili e dannose!"

 

Cosa avete fatto, nel pratico, i questi mesi per i profughi?

"Con i richiedenti asilo dei Ceis abbiamo partecipato alla marcia degli scalzi a Venezia, al Silea Humanity Cup (siamo arrivati secondi, sconfitti solo ai rigori!). Abbiamo seguito le pratiche si esplusione dei quattro ritenuti responsabili della protesta dello scorso 11 febbraio (anche loro hanno vinto il ricorso al Tar). Inoltre noi del Gallo Rosso abbiamo ospitato per qualche tempo i migranti che hanno ottenuto il permesso di soggiorno e, per questo, avevano perso il diritto di ospitalità al Ceis".

Contento della vittoria al Tar?

"Certo: un'ulteriore prova di come la Questura non stia dando prova di competenza in materia. Io, che dò voce ai ragazzi e li aiuto, vengo espluso dalla città. Chi invece dà fuoco ai mobili donati ai migranti rimane impunito. Anzi: non viene neppure identificato".

 



foto dell'autore

Stefania De Bastiani

SEGUIMI SU:

Leggi altre notizie di Vittorio Veneto
Leggi altre notizie di Vittorio Veneto

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×