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18 aprile 2024

Cronaca

"Prima si è storto, poi è caduto"

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Un cedimento provocato da "una serie di concause" e non solo dalla rottura di uno strallo. Potrebbe esserci questo alla base del crollo del ponte Morandi, secondo quanto ricostruito dalla Commissione ispettiva del Mit, dopo il sopralluogo sulle macerie del ponte costruito nel 1967. Prima di sgretolarsi, il colosso di cemento "non è caduto nella sua proiezione, si è storto, poi è caduto" ha spiegato ieri il presidente della Commissione ispettiva del ministero dei Trasporti, Roberto Ferrazza, specificando che la dinamica della tragedia "non è ancora del tutto chiara" perché "non è chiaro quale sia stato l'innesco".

 

Ferrazza ha spiegato che ora ci sarà da lavorare ancora "sul posizionamento e ribaltamento delle macerie considerando che c'è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato". Saranno i tecnici di Autostrade con i consulenti della procura ad effettuare le verifiche propedeutiche alla messa in sicurezza delle parti del ponte Morandi rimaste in piedi.

 

Nelle scorse ore, intanto, sono stati ascoltati una decina di testimoni del crollo. La squadra mobile di Genova ha sentito le persone che il 14 agosto si trovavano lungo il torrente Polcevera. Testimoni che potrebbero dare indicazioni 'visive' che potrebbero rivelarsi utili per integrare la ricostruzione degli eventi, affidata ai periti dei pm.

 



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