29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioviggine

31/03/2024pioviggine e schiarite

29 marzo 2024

Italia

Prodi al Quirinale. Il PD vota unito

Bersani: ''Si apre una fase nuova''

|

|

Prodi al Quirinale. Il PD vota unito

DIRETTA TV DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA - ORE 9,45 - Romano Prodi ha appreso la notizia che sarebbe stato il candidato al Quirinale mentre si trovava a Bamako, la capitale del Mali, dove è ancora adesso per una serie di impegni internazionali. Il rientro del Professore è fissato per domani.
 

ROMA - ORE 9,18 - Pier Luigi Bersani ha proposto il nome di Romano Prodi ai grandi elettori del Pd riuniti stamattina in assemblea al Capranica. Al nome dell'ex premier, gli elettori si sono alzati in piedi e hanno salutato la proposta con un lungo applauso, approvandola all'unanimita'. Il nome di Prodi verrà indicato a partire dalla quarta votazione.


"Non siamo stati in grado fin qui di corrispondere alle nostre responsabilità e non abbiamo dato buona prova. Per responsabilità, se siamo adulti dobbiamo prendere atto che non siamo stati in grado di cogliere l'opportunità di eleggere una nostra figura prestigiosa, un uomo del lavoro come Franco Marini. Mi dispiace, capisco la sua amarezza", ha detto il leader del Pd mentre gli elettori tributavano un lungo applauso a Marini. A quanto si apprende, l'orientamento sarebbe quello di non fare le 'quirinarie'. "Niente primarie. Ci esprimeremo su una proposta del segretario Bersani", spiegano fonti parlamentari.

 

ROMA - ORE 9 - Sarebbe quello di Romano Prodi, secondo fonti parlamentari dem, il nome che Pier Luigi Bersani potrebbe proporre all'assemblea dei grandi elettori del Pd che sta per cominciare al Capranica.

A quanto si apprende, l'orientamento sarebbe quello di non fare le 'quirinarie'. "Niente primarie. Ci esprimeremo su una proposta del segretario Bersani", spiegano fonti parlamentari.

 

ROMA - Nulla di fatto nei primi due scrutini per l'elezione del presidente della Repubblica da parte dei 1007 grandi elettori.

Alla prima votazione è stata fumata nera per Franco Marini . L'ex presidente del Senato ha ottenuto 521 voti, 152 sotto il quorum richiesto per l'elezione di 672 voti, pari ai due terzi dei grandi elettori. A Stefano Rodotà sono andati 243 voti, 104 le schede bianche, 41 a Sergio Chiamparino, 14 a Romano Prodi, 13 A Emma Bonino, 12 a Massimo D'Alema. Le schede risultate nulle sono state 15.

Alla seconda votazione sono state 418 le schede bianche . Rodotà è stato il più votato con 230 preferenze. Chiamparino è salito a 90 voti, 38 preferenze per D'Alema; 15 per Marini e Alessandra Mussolini; 13 per Prodi; 10 per Bonino; 14 le schede nulle.

Oggi nuovo scrutinio alle 10, quando per l'elezione servirà ancora la maggioranza dei due terzi dell'Assemblea.

Franco Marini, a quanto si apprende, sarebbe amareggiato per la fumata nera, ma deciso a resistere. L'ex presidente del Senato, incontrando alcuni parlamentari amici di vecchia data, avrebbe confidato di non avere nessuna intenzione di fare al momento un passo indietro. Dopo il primo tentativo fallito, Pd e Pdl hanno deciso di congelarlo in attesa della seconda e terza votazione, ma sarebbero già in corso trattative riservate per trovare un altro nome.

Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani sembra ormai aver preso atto che bisogna aprire una ''fase nuova''. "A questo punto - ha spiegato - penso tocchi al Partito democratico la responsabilità di avanzare una proposta a tutto il Parlamento. Questa proposta sarà, come nostro costume, decisa con metodo democratico nell'assemblea dei nostri grandi elettori". "Vedrete che troveremo una soluzione", ha assicurato Bersani. Alla domanda se fosse preoccupato dalle tensioni che rischiano di far esplodere il Pd, il leader dem ha riposto: "No, non sono preoccupato di questo. Sono preoccupato per l'Italia".

L'assemblea dei grandi elettori del Pd è stata convocata oggi alle 8,15. Il tentativo è quello di arrivare con un metodo già delineato. Anche per questo l'idea di una sorta di primarie sul candidato alla presidenza della Repubblica, circolata nel pomeriggio, per alcuni sarebbe assolutamente da evitare in quanto "certificazione del fallimento di una classe dirigente". Per avere maggior tempo a disposizione per arrivare a una soluzione, domani il Pd potrebbe chiedere di far slittare la quarta votazione. Di qualche ora o addirittura a sabato mattina.

In tutto questo ieri Matteo Renzi è arrivato a Roma. Il sindaco di Firenze, che commentando l'esito del primo scrutinio ha dichiarato: "E' evidente che Marini è saltato", farà il punto con i suoi parlamentari e valuterà le prossime mosse. Non dovrebbe incontrare Bersani.

A quanto si apprende da fonti parlamentari del Pd vicine al sindaco l'area renziana del Pd sarebbe orientata a proporre come 'prima scelta' il nome di Chiamparino, ex sindaco democrat di Torino. Altrimenti si orienteranno su Romano Prodi. Quanto a D'Alema, le stesse fonti riferiscono che si tratta di un'ipotesi "difficile, al momento poco praticabile". "L'importante - riferiscono le fonti vicine al 'rottamatore' - era superare l'ipotesi Marini, e lo abbiamo ottenuto".

Il Pdl però fa sentire la sua voce con il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, che ha assicurato di non voler cambiare cavallo in corsa: ''Ora Bersani dice che c'è una fase nuova: auguri, si facciano chiarezza tra loro, ci dormano su questa notte, noi siamo su Marini''.

Linea confermata dallo stesso Silvio Berlusconi che ha dichiarato di voler tenere fede all'impegno del Pdl su Marini.

Il Pdl boccia ogni ipotesi di slittamento della quarta votazione . "Mentre il Paese, a 52 giorni dalle elezioni, è ancora in attesa di un governo - si legge nella nota dei capigruppo Pdl del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Brunetta - non si possono compiere manovre dilatorie anche per la scelta del capo dello Stato solo perché il Pd deve risolvere i suoi evidenti e gravi problemi interni".

Per il segretario del Pdl, Angelino Alfano, tutti devono impegnarsi ''per individuare la soluzione più idonea per eleggere il capo dello Stato alla quarta votazione''. ''Questa mattina - ha osservato - Franco Marini candidato del Pd a noi posto e da noi lealmente votato, pur non raggiungendo il quorum dei due terzi previsto dalla Costituzione per i primi tre scrutini, ha comunque superato la maggioranza degli aventi diritto al voto''.

Nichi Vendola chiede invece al Pd a scegliere un altro nome. Per il leader di Sel ''l'esito del primo scrutinio contiene un messaggio molto forte che dovrebbe consigliare al Pd di fermare la giostra e di riaprire la discussione su un nome diverso da Marini, affinché si possa, nello stesso tempo, ritrovare l'unità del centrosinistra''. "Mi auguro che il Pd converga sul nome di Rodotà. Sarebbe un atto di coraggio per il bene del centrosinistra", ha aggiunto.

Vito Crimi, capogruppo del M5S al Senato, ha confermato la linea del Movimento: ''Il nostro candidato è Stefano Rodotà''. "Non ho mai detto che voterei Prodi - ha chiarito - io dico solo che, se tutti i nomi in rosa prima di lui dovessero rinunciare" alla corsa al Quirinale, compreso dunque lo stesso Rodotà, "non me la sentirei di tradire quel che ci ha chiesto la Rete".

(Adnkronos/Ign)

 


| modificato il:

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×