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25 aprile 2024

Treviso

Prodotti lattiero-caseari: scatta l'obbligo di origine del latte in etichetta

Coldiretti Treviso:"Attivo lo strumento che consente al consumatore di scegliere in sicurezza prodotti made in Italy"

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Prodotti lattiero-caseari: scatta l'obbligo di origine del latte in etichetta

TREVISO - Scatta definitivamente l'obbligo di indicare obbligatoriamente in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari come burro, formaggi, yogurt per impedire di spacciare come Made in Italy i prodotti ottenuti degli allevamenti stranieri. Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare che è scaduto il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di confezioni con il sistema di etichettatura precedente all’entrata in vigore dal decreto “Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari”, firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

“Il consiglio ai consumatori è di verificare l’obbligo di indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari - spiega Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso - si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e sarà riconoscibile in etichetta”. Le diciture in etichetta che il consumatore dovrà leggere sono “ "Paese di mungitura" con nome del Paese nel quale è stato munto il latte e  "Paese di confezionamento e trasformazione" con il relativo nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato.

“Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese - precisa la Coldiretti -l’indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo della seguente dicitura: "origine del latte". Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell'Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: "latte di Paesi UE" per l'operazione di mungitura, "latte condizionato o trasformato in Paesi UE" per l'operazione di condizionamento o di trasformazione. “Si utilizzerà la dicitura “Latte di Paesi non UE” per l'operazioni avvenuto nei paesi al di fuori dell’Unione europea.

“Le mucche da latte presenti nella Marca, in Veneto, in Italia, ma anche pecore, capre e bufale possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, burro, formaggi e yogurt che - sottolinea Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – è garantita da livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d`Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leaders

 



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