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28 marzo 2024

Treviso

Profughi, Lega:"Il prefetto ci dica quanti sono"

Il capogruppo Conte scrive al prefetto in merito agli arrivi: "più che un piano di accoglienza controllato sembra essere una invasione da subire"

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TREVISO - “Considerato che sulla gestione dei cosiddetti profughi il Comune di Treviso tace in maniera omertosa, allora ci rivolgiamo al Prefetto Laura Lega, per capire che costa succedendo, se esiste un minimo di strategia o se invece la nostra comunità continuerà a dover subire questa baraonda, che più che un piano di accoglienza controllato sembra essere una invasione da subire e basta”. Queste le parole del capogruppo della Lega Nord, Mario Conte, che ieri ha presentato al prefetto di Treviso una richiesta scritta “di informazioni e delucidazioni su tredici punti in merito agli arrivi di cittadini extracomunitari in necessità di accoglienza emergenziale”.

“Sono tredici domande contenute in una interrogazione scritta all’assessore Cabino - spiega Conte - che si è rifiutata di rispondere appellandosi alla non competenza del Comune su questa materia. Una tesi inaccettabile perché, pur in difetto di competenza, il Comune di Treviso non può dire di non sapere quello che sta accadendo sul proprio territorio, in particolare alla caserma Serena”.

“E’ gravissimo - attacca il leghista - che l’amministrazione dichiari di non avere a disposizione il quadro generale di chi, come e dove viene accolto, tanto più che gli arrivi continuano numerosi e le soluzioni adottate non sono quelle di una accoglienza possibile ma semplicemente costringono la collettività a subire la presenza di individui non identificati, nella maggior parte dei casi migranti economici e non rifugiati, quindi a norma di legge degli immigrati clandestini”. “Il fatto che l’amministrazione si rifiuti di rispondere a chiarimenti sul numero e la collocazione di chi viene accolto, sulle procedure di identificazione e i controlli, sulla durata della permanenza, sul numero esatto di quanti sono arrivati e di quelli che arriveranno, è un gesto gravissimo. Ora, risponda il Prefetto”.

 


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