"Via i profughi o ti ammazziamo", il sindaco: "Gestione non spetta ai Comuni"
Roberto Tonon dopo la minaccia di morte ricevuta: "Le nostre convinzioni sull'accoglienza non cambiano"
VITTORIO VENETO - “Scenderemo in piazza per dire no a ogni forma di violenza”. Si stringe attorno al sindaco Roberto Tonon il partito democratico di Vittorio Veneto, che ribadendo la propria solidarietà al primo cittadino si dice pronto a passare all’azione per contrastare le azioni violente e minatorie che sono state messe in atto da ignoti nelle ultime settimane.
Quattro molotov contro la faccia dal Municipio, una bomba carta in centro, due proiettili e una lettera con minaccia di morte indirizzati al sindaco non sono di certo segnali di un’atmosfera tranquilla. Ma il Pd non si fa intimorire, e nemmeno il sindaco Tonon che, nonostante la minaccia “Via i profughi o ti facciamo fuori”, annuncia un “avanti tutta” sulla linea politica dell’accoglienza.
“Nel deprecare il comportamento di chi si oppone con le barricate all’arrivo di queste persone, aprendo scenari dalle incerte e preoccupanti derive – comunica Tonon - l’Amministrazione Comunale conferma la convinzione che la strada per cercare di accompagnare questo vero e proprio esodo, che non si risolverà in giorni né settimane, sia quella dell’”accoglienza diffusa”, la sola che può permettere una concreta integrazione nelle comunità in cui i richiedenti asilo, anche nella successiva condizione di rifugiati, si trovano a vivere anche se solo per un periodo”.
Roberto Tonon fa inoltre notare come l’invito intimidatorio a risolvere la “questione profughi entro pochi giorni” sia stato indirizzato alla persona sbagliata: “Come è ben noto a tutti – dichiara il sindaco - la gestione dei flussi dei richiedenti asilo in Italia compete al Ministero dell’Interno, quindi alle Prefetture. Non certo ai Comuni o ad altri enti locali”.