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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Prolungamento A27, "progetto fuori dal tempo e dannoso per la montagna"

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Prolungamento A27,

VITTORIO VENETO - Si torna a parlare del prolungamento dell’A27, ma quale aiuto concreto porterebbe al territorio bellunese questo progetto? Lo chiede il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle Federico D’incà, che sottolinea l’impatto fortissimo di un’autostrada nello scrigno di meraviglie della montagna bellunese.

 

“Attenzione – avverte il parlamentare – con questo progetto il bellunese diventerebbe semplicemente un corridoio di passaggio e il Cadore subirà la stessa sorte toccata a suo tempo alle aree del Fadalto”. Conti alla mano, il prolungamento di 21 chilometri da Pian di Vedoia costerebbe – secondo la valutazione del project financing – addirittura 1,2 miliardi di euro: “Con la stessa cifra possiamo realizzare la ferrovia elettrificata da Calalzo a Dobbiaco – rivela D’Incà – e ne avanziamo anche per tanti altri progetti”.

 

“Questi progetti e i relativi project financing – ricorda il deputato – erano voluti dall’allora presidente del Veneto Giancarlo Galan. Il governatore forzista ha patteggiato e scontato una pena di 2 anni e 10 mesi, oltre a due milioni e mezzo di euro di sanzioni pecuniarie per i fatti di corruzione del Mose e il grande accusatore, Baita, ha più volte parlato durante la vicenda processuale di come erano impostati i project financing a quei tempi. Compreso quello del prolungamento dell’A27”.

 

“Chi sostiene ancora questo prolungamento – accusa D’Incà – è decisamente fuori dal tempo. Ma io sono certo che i bellunesi, che amano il proprio territorio, vogliano progettualità diverse e più compatibili con l’ambiente. Progetti utili per il bellunese che abbiano ricadute economiche e turistiche, come l’anello ferroviario delle Dolomiti, che noi sosteniamo da sempre”. Nel calderone finiscono anche i cavi dell’elettrodotto di Terna.

 

“Ma mi sembra che non sia servita un’autostrada fra Auronzo e Cortina – sorride il parlamentare – per interrare i cavi dell’elettrodotto. È bastato il buon senso, basato su una visione a lungo termine”. “È comprensibile – conclude l’esponente del M5S – che si debba prendere in mano prima possibile il nodo di passaggio fra Longarone e Castellavazzo, dove il volume di traffico risulta spesso insostenibile per la vecchia viabilità. Ma non si può pensare di risolvere questo problema con l’ennesima grande opera, che si rivelerebbe uno schiacciasassi per il futuro turistico bellunese. Lo chiedo a chi sponsorizza questo progetto: andreste in ferie dove passa una mega autostrada?”.

 



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