Nel mese di ottobre sono avvenuti 6 decessi per incidenti stradali, portando il totale da inizio anno a 65. In ottobre 2005 erano avvenuti 11 decessi. Si tratta del valore più basso dal 1991 e meno della metà della media dei decessi del mese di ottobre  dal 1998 al 2005, che è di 13,4 morti.
Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il totale dei decessi dall’inizio dell’anno è di 27 vittime in meno (65 decessi contro gli 92 del 2005). Si tratta di un calo quasi del 30% rispetto a ottobre del 2005, la metà rispetto a ottobre del 2003 (130).
Uno solo dei 6 decessi è avvenuto su autovettura: questo mese di ottobre si caratterizza per decessi “sulle due ruote”: 1 ciclista, 2 motociclisti e 1 ragazzo su ciclomotore, il primo caso di ciclomotore dell’anno. Dall’inizio dell’anno i casi di deceduti “su due ruote” sono uno ogni quattro, in netto calo rispetto agli anni precedenti, quando i casi erano uno ogni tre.

Anno    % decessi su due ruote (n. decessi)
2003    33% (43)
2004    31% (36)
2005    34% (40)
2006    25% (16)

Salgono a 21 i morti con età inferiore ai 30 anni. Si tratta del 32% dei decessi totali. Per quanto attiene alle cause di decessi, lo stato psico-fisico alterato risulta il motivo più frequente, con il 35% dei casi. Vale a dire che, colpi di sonno, stati di ebbrezza e malori sono le più importanti cause di errori di guida che risultano fatali sia per i diretti interessati ma anche per persone del tutto estranee.
“Il dato estremamente positivo non può che dare soddisfazione – commenta il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – significa che il grande impegno di questa Amministrazione in termini di viabilità, infrastrutture, progetto rotatorie, sicurezza stradale e opere di sensibilizzazione, sta dando i suoi frutti. A ottobre siamo riusciti a dimezzare il numero di decessi rispetto al 2003. Un risultato storico in soli due anni.
A lato riscontriamo però un picco dei decessi sulle due ruote, probabilmente correlato all’inizio dell’anno scolastico. Il dato dei morti sulle due ruote è comunque il più basso degli ultimi anni, anche in questo caso le lezioni strategiche nelle scuole e l’istituzione dei centri di guida sicura per bambini e ragazzi portano buoni risultati. Ma non dobbiamo assolutamente abbassa    re la guardia. Per questo rinnovo il mio invito alla maggior prudenza dei nostri ragazzi, specie quando escono da scuola o quando rientrano a casa la sera, quando si sentono vicini a casa e quindi più sicuri. È proprio un quel momento che
l’attenzione cala e il pericolo aumenta”.
Per quanto riguarda i giorni della settimana, la domenica resta il giorno più nefasto del 2006.
 L’orario nel quale si muore di più è quello tra le 18 e le 24.
Per quanto riguarda la tipologia di mezzo, il 64% degli incidenti è avvenuto in auto. Diminuiscono i morti sulle due ruote rispetto al 2004.
La differenziazione di genere vede una prevalenza di decessi maschili: 75%.
 Per quanto riguarda invece le fasce d’età, quella maggiormente colpita è la fascia dai 31 ai 40 anni.
Il tipo di intersezione più pericolo è il rettilineo. La dinamica maggiore è lo sbandamento di veicolo isolato.  Le cause maggiori sono da imputarsi all’eccesso di velocità e lo stato psico-fisico del conducente. Per il rapporto morti/km di strada per tipologia, emerge che Autostrada e Statali sono più pericolose delle Provinciali.
Questa la distribuzione per fasce d’età nelle ore del giorno. I giovani sotto i 30 anni muoiono soprattutto in corrispondenza dell’entrata e l’uscita da scuola, nonché al rientro a casa la sera. Per gli over 30 il picco è invece alle 17, in coincidenza con l'uscita dal lavoro.