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19 aprile 2024

Treviso

Quando la passione è più forte del gelo

Rocambolesco pomeriggio di rugby, dal sapore d'altri tempi

| Enrico Riccardo Orlando |

| Enrico Riccardo Orlando |

Quando la passione è più forte del gelo

TREVISO- Partita speciale, quella di sabato per il Benetton Rugby. In programma c'era l'attesa partita di coppa con la corazzata inglese Gloucester. Verso le due e mezzo, di fronte ai botteghini dello Stadio Monigo, i tifosi delle due squadre attendevano di entrare: nel frattempo arbitro e capitani valutavano le condizioni del terreno di gioco, messo a dura prova dalle ghiacciate notturne dei giorni scorsi nonostante i teloni protettivi. Alle tre in punto lo speaker rompe gli indugi: il campo è impraticabile, il ghiaccio metterebbe a repentaglio l'incolumità dei giocatori. Pomeriggio finito? Tutti a casa? Risultato deciso a tavolino? Niente affatto, si cambia location: si va in Ghirada.

Nel giro di qualche minuto la folla si disperde e, con tutti i mezzi, si sposta in massa dall'altra parte della città. Pullman di supporter inglesi, passaggi scroccati all'ultimo minuto, qualche temerario in bicicletta, altri a caccia di un autobus. La meta una sola: il terreno di gioco sintetico della Ghirada, campo di allenamento del Benetton. Mezz'ora dopo in tanti erano già giunti a destinazione. Lungo le staccionate di legno che delimitano il campo, un caleidoscopio di bandiere colorate, brindisi improvvisati tra tifosi avversari, i ragazzi delle scuole rugby, i giornalisti sfrattati dalla comoda tribuna stampa, ex giocatori. Una cornice di appassionati, tutti in piedi, a due passi dalle linee di bordo campo.

Un cameraman appollaiato su di una semplice scaletta d'acciaio è l'incaricato di tramandare le immagini dell'evento. In campo alcuni tra i migliori giocatori al mondo: attorniati da un'atmosfera d'altri tempi, c'erano tra gli altri Greig Laidlaw, regista della nazionale scozzese, e John Afoa, pilone degli All Blacks. C'era anche Richard Hibbard, migliore in campo, colosso di prima linea di Galles. Gente abituata a tribune gremite di migliaia di tifosi: professionisti che non fanno una piega se costretti a giocare in uno scenario inedito. Risultato finale 41 a 0 per gli ospiti, una batosta. Eppure uno corridoio di tifosi di entrambe le squadre ha accompagnato fuori dal campo i giocatori, fino agli spogliatoi: un tributo spontaneo alla palla ovale, tra gli applausi, le ovazioni, le pacche sulle spalle e qualche autografo rubato. In fondo la passione, qual ghiaccio coriaceo di sabato, ha saputo scioglierlo.

Enrico Riccardo Orlando

 


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Enrico Riccardo Orlando

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