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28 marzo 2024

Castelfranco

Quella vita spezzata troppo presto durante l'ora di ginnastica a scuola

Tristezza per la scomparsa del giovane 14enne Sukhraj Rathor

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parenti

CASTELFRANCO - Il primo referto parla di un generico arresto cardiaco. Ma dalle altre informazioni raccolte dai carabinieri sulle patologie pregresse del quattordicenne Sukhraj Rathor, morto ieri all’Itis Barsanti di Castelfranco durante l’ora di educazione fisica all’aperto, pare vi fosse la presenza di patologie riconducibili a una forma di epilessia.

Non vi era comunque alcuna prescrizione medica che lo costringesse a osservare stili di vita particolari, o ad evitare attività sportive. Un quadro che dovrà essere accertato con altri esami che eventualmente verranno disposti dalla magistratura.

 

Era l'ultima ora di scuola, una spensierata lezione di educazione fisica che Sukhraj, figlio di una famiglia indiana di Riese, ha affrontato ieri mattina con qualche esercizio di riscaldamento. D'un tratto il ragazzo si è afflosciato sotto lo sguardo dei compagni, una prima classe dell’Itis Barsanti. Immediata la percezione di quanto stava accadendo, tempestivi i soccorsi, giunti dal vicino ospedale, ma inutili. Il corpo del ragazzo, probabilmente già senza vita, è stato portato via con l'ambulanza del Suem 118.

Sarebbe deceduto sul posto ma è stato ugualmente deciso il suo trasporto all'ospedale, al fine di evitare una permanenza verosimilmente prolungata a scuola e di attenuare il più possibile l'impatto emotivo sui suoi compagni che frequentano l'istituto.

All'ospedale di Castelfranco si è recato anche il sostituto procuratore della Repubblica di Treviso, per confrontarsi con i vertici sanitari, riservandosi di disporre l'autopsia nei prossimi giorni.

 

Un dramma per i famigliari del ragazzo, che vivono appunto a Riese, e che ieri si sono recati in ospedale a Castelfranco appena ricevuta la tragica notizia. La mamma è stata colta da un malore ed è stata fatta stendere su un letto in pronto soccorso. Il padre non riesce a darsi pace e non si capacita di quello che è accaduto, dato che il giovane giocava a calcio nella squadra giovanile del Riese, risultando idoneo alla visita sportiva.

 

“Oggi è venuto a mancare il nostro amico e compagno di squadra dei Giovanissimi, Rathor Sukhraj – si legge nella pagina Facebook della società di calcio di Riese dove giocava -. Tutta la società Union Rsv è colpita per l’improvviso lutto ed è vicina alla famiglia in questo momento di dolore. Tutte le attività sportive vengono sospese nei prossimi due giorni per raccoglierci nel ricordo di una persona speciale. Ciao Rathor, sarai sempre con noi”.  

 

Serve "maggiore consapevolezza sull'epilessia nelle scuole e una corretta informazione. È necessario che si conosca questa patologia e si sappia cosa fare in caso di urgenze, di crisi in atto", dice il professor Oriano Mecarelli, presidente della Lice, la Lega italiana contro l'epilessia. "Stiamo facendo una campagna educativa nella scuola - spiega Mecarelli - in tutta Italia attraverso una piattaforma digitale che raggiunge un notevolissimo numero di insegnanti. È partita da poco, dall'inizio dell'anno scolastico. La campagna è dedicata proprio a una fascia quasi adolescenziale, tra gli 8 e i 12 anni, più precisamente alle insegnanti di ragazzi di quella età. Questo perché se è vero che l'educazione inizia da piccoli, non è possibile farla da soli. Bisogna formare le insegnanti in modo che più sappiano spiegare il problema ai bambini e loro sappiano cosa fare". "Se c'è una crisi in cui la persona cade a terra - evidenzia ancora il presidente della Lice - bisogna evitare che si faccia male cadendo, se ci si riesce. Una volta che la crisi è iniziata bisogna in realtà non fare nulla, non inserire nulla in bocca, non bloccare le scosse se in quel momento la persona è presa da movimenti incontrollati, non bloccarlo. Appena la crisi finisce girarla sul fianco e permettere che le secrezioni che si sono formate in bocca possano uscire. Infine, evitare capannelli attorno perché non si spaventi appena si riprende. Se la persona si è fatta male, occorre chiamare l'ambulanza, ma se si conosce la situazione e la ripresa avviene nel giro di pochi minuti, se è un ragazzino occorre avvertire i genitori e decidere con loro cosa fare". 

 

(Nella foto in alto i parenti del giovane, sotto un suo primo piano)

 


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