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28 marzo 2024

Esteri

Rackete: "Non ho salvato migranti, ma vite umane"

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Rackete:

"Non ho salvato la vita di migranti o rifugiati, ho salvato vite umane. Questo è ciò che la legge del mare mi dice di fare come capitana: portare le persone in pericolo in mare in un porto sicuro, indipendentemente da razza, classe o sesso". Così la comandante della Sea Watch, Carola Rackete nella sua audizione davanti alla commissione libertà civili dell’Europarlamento e rilanciata su Twitter.

 

"Il Mediterraneo centrale - ha aggiunto - si sta trasformando in un cimitero, mentre l'omissione di soccorso e i respingimenti per procura sono diventati una pratica istituzionalizzata, il dovere di salvare è stato criminalizzato". Quando è entrata in aula, l'Assemblea, che l’ha ascoltata proprio nel giorno dei migranti e nel giorno in cui a Lampedusa si commemora la strage del 2013, ha dedicato alla comandante una standing ovation. Ma Carola non ha fatto sconti all’Ue ripercorrendo le vicende che hanno accompagnato quello che è stato definito il caso 'Sea Watch'.

 

"Ho ricevuto molta attenzione non voluta, inviti, premi da parte di diversi paesi Europei ed Istituzioni, dopo essere entrata nel porto di Lampedusa - ha detto - Ma dove eravate quando noi eravamo lì a chiedere aiuto attraverso tutti i possibili canali legali, dei media e diplomatici?".

 

L'applauso degli europarlamentari non è piaciuto a Matteo Salvini: "Non mi sognerei mai di applaudire una comandante che, dopo aver aspettato deliberatamente 15 giorni al largo di Lampedusa per scaricare a tutti i costi degli immigrati in Italia, ha addirittura speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita delle donne e degli uomini in divisa. Provo pena, imbarazzo e vergogna per chi ha applaudito Carola Rackete a Bruxelles. L'omaggio alla comandante della SeaWatch3 è un’offesa all’Italia", ha detto il leader della Lega, ricordando che " nessuno ha ancora smentito la notizia dei tre presunti torturatori di immigrati caricati da Carola e scaricati nel nostro Paese, cioè in quell’Europa dove qualcuno batte le mani alle ong".

 



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