Radicchio d’Oro, premiati anche Lucchetta e Mara Venier
Sfilata di protagonisti dello spettacolo e dello sport all’Hotel Fior di Castelfranco
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - «Questo radicchio vale più di tanti premi, ho un legame fortissimo con questo territorio, tanto che continuo a dire struca el boton, nonostante siano tanti anni che vivo a Roma. Mia mamma vive ancora a Mestre ed in Veneto ci torno spesso».
A parlare Mara Venier, presentatrice televisiva che non ha bisogno di presentazioni, ieri sera, durante la premiazione del Radicchio d’Oro all’Hotel Fior di Castelfranco.
Tanti i personaggi noti che sono stati premiati nella manifestazione ormai tradizionale con l’iniziare del freddo e l’apertura della stagione del radicchio.
Tra questi anche il pallavolista Andrea Lucchetta, che ha ricevuto il premio Dop per la trevigianità, ancora con la pettinatura a spazzola storta che l’aveva reso famoso negli anni Novanta.
«E non chiamatela cresta, non ha niente a che vedere con quella dei calciatori…», ha dichiarato rispondendo ad una domanda scherzosa del presentatore della serata.
Premio anche al compositore castellano noto per la collaborazione durata anni con Franco Battiato, Giusto Pio, cui sono seguiti altri riconoscimenti per lo sport, l’enogastronomia e lo spettacolo. Hanno sfilato così il regista Giuliano Montaldo (premio cultura), le campionesse Jessica Rossi e Tania Cagnotto, rispettivamente di tiro a volo e tuffi.
Per l’enogastronomia riconoscimento, invece, alla giornalista di Repubblica Licia Granello e allo chef bergamasco Giancarlo Morelli.
E poi ancora premi a Francesco Daminato, primo firmatario, nel ’99, della richiesta alla Comunità Europea per l’Igp, e per la solidarietà ai medici trevigiani Giancarlo Schiavon, Claudio Benetton e Mario Ferro, i quali hanno ricevuto 10 quintali di pasta da Pasta Zara per le popolazioni povere cui si dedicano.