Castelfranco – Le telecamere di “AnnoZero” alla Castelgarden. La trasmissione di Raidue condotta da Michele Santoro questa sera farà un collegamento in diretta con lo stabilimento castellano.

Ieri i giornalisti del programma di attualità hanno intervistato diversi lavoratori per capire se siano fondate le voci, rimbalzate da un angolo all’altro dell’Italia, che l’attuale Ggp è una fabbrica in cui si fa della discriminazione razziale.

A spingere a Castelfranco i giornalisti di “AnnoZero” sembra sia stato un articolo di sabato scorso apparso su “La Repubblica”. Un pezzo intitolato “Azienda in crisi, fuori i precari africani e gli italiani dicono sì con un referendum”.

Tra le varie dichiarazioni fatte da esponenti del mondo sindacale ne veniva riportata anche una del segretario della Cgil di Treviso, Paolino Barbiero. «Vent’anni fa – le parole di Barbiero su Repubblica - sulla statale Feltrina c’erano le prime scritte della Lega: “Via i terroni dal Veneto”. Adesso i “terroni” sono ben inseriti e in gran parte votano Lega. Ma la voglia di mandare a casa sua qualcuno non è mai passata: così all’ex Castelgarden sono stati mandati via i terministi del Senegal, della Tunisia, del Ghana, del Marocco… Anche questo è apartheid». Nell’articolo si parla apertamente di «discriminazione razziale».

I dipendenti si difendono e dicono che negli accordi contrattuali cui si è arrivati tramite il referendum la discriminazione non c’entra nulla.

«Abbiamo sottolineato ai giornalisti di “AnnoZero” come gli italiani qui non ce l’abbiano assolutamente con gli stranieri – afferma Denis Pasinato, rsu Uilm -. Il referendum non ha significato assolutamente questo. Le persone intervistate lo hanno ribadito. Faremo altrettanto con il collegamento in diretta».

^{In foto: Michele Santoro e la Castelgarden}