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29 marzo 2024

Economia e Finanza

Reddito di cittadinanza: le 12 cose da sapere

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Reddito di cittadinanza: le 12 cose da sapere

Paletti per escludere dal reddito di cittadinanza i 'furbetti' del divorzio; retribuzione minima fissata a 858 euro; certificazione dei Paesi d'origine degli immigrati; estensione dell'anticipo del tfs; maxi multe per i datori di lavoro che non rispettano le regole d'ingaggio. Sono circa 50 le prime modifiche apportate al decreto legge su Reddito e Quota 100, approvate dalla commissione Lavoro del Senato. Il provvedimento paarte all'esame dell'aula di palazzo Madama ma, probabilmente, sarà nel corso della seconda lettura a Montecitorio che arriverà il grosso delle novità.

'FURBETTI' DEL DIVORZIO: Aumentano i controlli per chi chiede di accedere al reddito di cittadinanza e risulta separato o divorziato successivamente al primo settembre 2018. La polizia locale dovrà certificare, con apposito verbale, l'effettivo cambio di residenza del separato/divorziato.

RETRIBUZIONE MINIMA: I percettori del reddito di cittadinanza saranno obbligati ad accettare il lavoro solo se la retribuzione sarà superiore a 858 euro. La modifica stabilisce che l’assegno dovrà essere superiore del 10% rispetto “alla misura massima del beneficio fruibile dal singolo individuo (comprensiva della componente ad integrazione del reddito prevista per i nuclei residenti in abitazione in locazione)”. Il reddito di cittadinanza può arrivare fino a un massimo di 780 euro che con un incremento del 10% arriverebbe fino a 858 euro.

IMMIGRATI E CERTIFICATI: Arriva la stretta sugli immigrati che vorranno ottenere il reddito di cittadinanza. Dovranno produrre una certificazione, rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, sui requisiti di reddito e patrimoniali e sulla composizione del nucleo familiare. La certificazione deve essere presentata in una versione tradotta in lingua italiana e legalizzata dall'autorità consolare italiana (che ne attesta la conformità all'originale). Sono esclusi dalla certificazione i soggetti aventi lo status di rifugiato politico

TFS: L'anticipo della liquidazione potrà arrivare fino a 45.000 euro (rispetto ai 30.000 previsti attualmente dal decreto). Tutti gli statali che aspettano di ricevere la liquidazione potranno ottenere la quota del trattamento di fine servizio, come previsto dal decreto legge rdc e quota 100. Mentre per coloro che decidono di andare in pensione senza beneficiare di uscite anticipate potranno accedere alla liquidazione dopo tre mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

PRECARI SCUOLA: I precari della scuola avranno un super punteggio, nel prossimo concorso che sarà bandito. ''Al fine di fronteggiare gli effetti della pensione quota 100 sul sistema scolastico e garantire lo svolgimento dell'attività didattiche'' la proposta di modifica stabilisce che nel primo concorso che sarà bandito dopo l'approvazione del provvedimento in esame ''le graduatorie di merito sono predisposte attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40% di quello complessivo''. Tra i titoli valutabili, inoltre, ''è particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale è attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile ai titoli''.

PENSIONE LATITANTI: Stop alla pensione per i soggetti condannati a pena detentiva non inferiore a due anni, con sentenza passata in giudicato, che sono latitanti, evasi.

BONUS E SANZIONI DATORI LAVORO: I datori di lavoro che assumono persone beneficiarie del reddito di cittadinanza dovranno mantenere il rapporto per almeno 36 mesi, altrimenti perderanno il bonus e dovranno pagare delle sanzioni. E' inoltre prevista una maxi multa (maggiorata del 20% rispetto alla norma attuale) nei casi di mancata comunicazione dell'instaurazione del rapporto di lavoro con percettori del reddito di cittadinanza. E' prevista l'esclusione dagli incentivi anche nei casi cui i datori di lavoro che non siano in regola con gli obblighi di assunzione (relativi alle categorie protette).

STOP RDC: L'esclusione a reddito di cittadinanza sarà limitata alle persone che si sono licenziate nei 12 mesi precedenti la domanda. Ai fini del calcolo del reddito per la famiglia di cui fa parte chi ha presentato le dimissioni volontarie sarà ridotto di 0,4 punti il parametro della scala di equivalenze.

LIMITI DISTANZA RDC: Per le famiglie con figli minori i limiti di distanza per le proposte di lavoro saranno uguali ai nuclei in cui sono presenti componenti con disabilità. Inoltre per tutte le offerte, e non solo per la prima, viene stabilito che la congrua distanza non dovrà essere superiore a cento chilometri oppure cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici. Per i primi 24 mesi la terza offerta è congrua solo qualora la distanza non sia superiore a duecentocinquanta chilometri. ASSICURAZIONE: Gli oneri derivanti dall'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e dall'assicurazione per la responsabilità civile saranno a carico delle risorse finanziarie relative al Reddito di cittadinanza.

PENSIONE DI CITTADINANZA: Può essere richiesta presso gli istituti di patronato e di assistenza sociale. Ai fini del finanziamento degli istituti di patronato, alla relativa pratica si applica il medesimo punteggio concernente le pratiche inerenti agli assegni sociali.

CONDANNATI: Stop al reddito di cittadinanza per chi è stato condannato in via definitiva e revoca retroattiva, con il conseguente obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite. Il beneficio, inoltre, non potrà essere richiesto nuovamente prima che siano passati dieci anni dalla condanna.

LAVORO NERO: E' prevista la decadenza del reddito di cittadinanza qualora uno dei membri del nucleo familiare sia trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa.

 



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