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19 aprile 2024

Spettacolo

Richard Gere alla mensa dei poveri di S.Egidio, 'Invisibili' proiettato per clochard e migranti

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Richard Gere alla mensa dei poveri di S.Egidio, 'Invisibili' proiettato per clochard e migranti

Sorrisi, strette di mano, autografi e tanti applausi per Richard Gere, che nel pomeriggio ha presentato il suo nuovo film "Gli invisibili" presso la mensa della Comunità di Sant'Egidio, trasformatasi per l'occasione in un cinema affollato da un centinaio di spettatori particolari: clochard e migranti, assieme ai volontari. "Si capisce subito che qui si sta bene, in famiglia - ha esclamato l'attore americano, accolto dal presidente della Comunità di Sant'Egidio Marco Impagliazzo - E' travolgente vedere queste belle facce di fratelli e sorelle. Una cosa che mi scalda il cuore". Ha sottolneato Gere: "Solo le persone curano le persone. Non i soldi e la politica, ma solo le persone che comunicano tra di loro. Sono onorato di essere qui". Parole ricambiate da Marco Impagliazzo, che ha osservato: "Siamo grati dell'occasione che ci è stata offerta di presentare il film 'Gli invisibili' in questa mensa, che in 30 anni ha sfamato più di 200.000 persone in difficoltà, aiutando molti senza dimora e immigrati a ritrovare una famiglia, l'ascolto e la compagnia per uscire dalla solitudine della strada".

Il film "Gli iinvisibili" interpretato da Richard Gere racconta come una persona diventi 'invisibile', facendo aprire gli occhi sulla vita dei senza dimora. "La prima 'invisibile', che rappresenta tutti coloro che vivono per strada, è stata per noi della Comunità di Sant'Egidio Modesta Valenti, la donna che 33 anni fa morì alla stazione Termini perchè nessuno venne a soccorrerla e che noi ricordiamo ogni anno come vittima dell'indifferenza", ricorda Impagliazzo.

"E' necessario fermarsi di fronte ai senza dimora, ai 7.000 che vivono a Roma e ai 50.000 che sono in Italia. Occorre farlo compiendo tre passi: fermarsi, ascoltare, aiutare. E poi c'è un quarto passo fondamentale che è quello dell'amicizia da costruire giorno dopo giorno. E' ciò che sperimentiamo qui nella nostra mensa e più in generale nella Comunità di Sant'Egidio dove si confonde chi aiuta e chi è aiutato".

Prima della presentazione del film, Richard Gere ha visitato la scuola di lingua e cultura italiana della Sant'Egidio, intrattenendosi a lungo con alunni, insegnanti e un gruppo di rifugiati giunti in Italia da ogni parte del mondo: "I corridoi umanitari hanno un effetto positivo enorme", ha commentato l'attore, dopo aver ascoltato la testimonianza dei rifugiati siriani arrivati dal Libano "grazie all'accordo realizzato con lo Stato italiano per evitare i viaggi della disperazione nel mare Mediterraneo e far giungere in salvezza chi fugge dalla guerra".

Gere ha anche girato negli studi di Tv2000, la rete televisiva della Cei, uno spot promozionale per la campagna 'Homeless Zero' promossa dalla Fiopsd, Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora. "Una delle cose più interessanti del film e del suo titolo ‘Gli invisibili’ - ha sottolineato l'attore americano - è cercare di penetrare l’interiorità di queste persone, di chi è appunto invisibile. Ma la realtà è che la gente ti vede ma ti evita, ha quasi paura di te. Gli invisibili sono come un ‘buco nero’ e la gente ha paura di essere risucchiata".

 


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