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19 aprile 2024

Politica

Riforme, Boschi: "Se vince No al referendum anch'io a casa"

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Riforme, Boschi:

Se dovesse perdere il referendum sulle riforme Renzi lascerebbe davvero, "perché è uno che quando dice una cosa la fa". Lo dice Maria Elena Boschi (in foto), ospite di In mezz'ora su Rai3, aggiungendo che anche lei, in caso di sconfitta, lascerebbe la politica: "Certo che sì, ci assumiamo insieme la responsabilità di un progetto politico che abbiamo portato avanti insieme". "Non abbiamo personalizzato il referendum. Abbiamo chi vuole tenere tutto così com'è - Salvini, Di Maio - e chi invece vuole cambiare le cose". A chi le chiede perché Renzi, in caso di sconfitta, dovrebbe fare un passo indietro, "quando proponi un cambiamento così radicale - replica - dopo anni che abbiamo parlato di inciuci, di costi della politica, se i cittadini non condividono il nostro progetto, come facciamo a non prenderne atto ed essere coerenti e seri? Se i cittadini non condividono, ne prendiamo atto".

Boschi si dice certa che il referendum "noi lo vinceremo". Ma "se questo programma di cambiamento non è condiviso dai cittadini, come facciamo a far finta di nulla?". Sul tavolo non c'è "un problema di destini elettorali ma di stabilità del Paese".

"Noi abbiamo già detto, ma vale anche per me", che se al referendum dovesse fallire, il governo andrà a casa. "Questo non è un voto di simpatia - aggiunge - ma i cittadini sono chiamati a decidere se vogliamo tenere il Parlamento più costoso dell'occidente". Se dovesse andar male, "ci saranno altri, non proseguiremo il nostro progetto politico".

"Avevamo sempre detto - ricorda Boschi, sostenendo che non c'è stata 'alcuna personalizzazione' - che su una riforma così importante avremmo chiesto il referendum, anche quando la maggioranza era più ampia. Ora è obbligatorio", dato che in Aula la legge non è stata approvata in seconda deliberazione con la maggioranza dei due terzi per ciascuna Camera, "ma anche quando i numeri erano più ampi avevamo detto che non avremmo raggiunto il quorum, il referendum sarebbe stata una scelta politica forte".

Il referendum, dunque, "è obbligatorio perché la maggioranza assoluta non basta per evitarlo, ma all'inizio, quando anche Forza Italia e Lega lo sostenevano, io dissi che pur avendo i numeri avremmo rinunciato al nostro diritto di voto in aula per consentire comunque il referendum".

"Le riforme - prosegue la ministra - erano state già proposte dal governo Letta, ma si erano bloccate, il nostro governo nasce su mandato del presidente Giorgio Napolitano per riprenderle, abbiamo chiesto la fiducia al Parlamento su questo programma di riforme. Come fa il governo a non ritenere così importanti queste riforme?". Sulle riforme costituzionali "l'Anpi, come direttivo nazionale, ha preso una linea chiara, poi ci sono i partigiani, quelli veri e non quelli che sono venuti poi, che votano sì alle riforme" dice Boschi. Per la ministra, dentro l'Anpi saranno in tanti a votare sì, come dentro la Lega e il M5S".

 



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