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20 aprile 2024

Cronaca

Rimini, carcere per i tre minorenni. E Butungu cambia versione

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Rimini, carcere per i tre minorenni. E Butungu cambia versione

Custodia cautelare in carcere per tutti e tre gli indagati e divieto di comunicare tra di loro. E' la decisione del Gip del tribunale per i minorenni di Bologna, Anna Filocamo, per quanto riguarda i fratelli marocchini di 15 e 17 anni e il nigeriano di 16, accusati in concorso con il 20enne Guerlin Butungu dei due stupri della notte tra il 25 e il 26 agosto a Miramare di Rimini e di lesioni e rapina aggravata.

Intanto il 20enne - accusato dalla procura di Rimini di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate ai danni di due turisti polacchi e di una trans peruviana - durante l'udienza di convalida del fermo ha cambiato la sua versione dei fatti.

IL CONGOLESE - Finora aveva sostenuto di essersi addormentato in spiaggia dopo una festa mentre erano stati compiuti gli stupri. Ora invece afferma di essere stato presente alle violenze ma che a compierle sono stati i tre minorenni, i due fratelli marocchini e il nigeriano. Il congolese sostiene che, mentre loro violentavano a turno la 26enne polacca, lui teneva fermo il compagno ma senza fargli del male. Il giudice non ha ancora convalidato il fermo, né deciso per le misure cautelari.

I DUE FRATELLI - I giovani marocchini, da parte loro, "hanno confermato le dichiarazioni rese e risposto alle domande dei magistrati, per ora non c'è nessuna decisione" ha detto l'avvocato Paolo Ghiselli all'uscita del tribunale dei minorenni di Bologna. I due si sono costituiti ai carabinieri, accusando però Butungu di averli soggiogati e sostenendo di non aver perpetrato le violenze sessuali sulla 26enne polacca e sula trans peruviana. "Non hanno respinto gli addebiti - ha detto il legale - hanno avuto un atteggiamento collaborativo rispondendo alle domande dei magistrati".

IL 16ENNE NIGERIANO - Si è tenuta a Bologna anche l'udienza di convalida del fermo del terzo minorenne, il 16enne nigeriano. Il giovane, ha riferito il suo legale Giovanna Santoro, "ha compreso la gravità di ciò che è successo ed è pentito di quanto è accaduto".

 



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