Ritocchi ai chilometri delle auto, altri otto indagati
Dopo i rivenditori nel mirino della polizia stradale i tecnici che manomettevano i contachilometri
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TREVISO – Dopo i rivenditori tocca ai tecnici che materialmente manomettevano le auto. L’indagine della polizia stradale di cui si è dato conto la settimana scorsa, che ha portato ad indagare 22 rivenditori d’auto della provincia di Treviso, è proseguita, arrivando ad individuare 8 tecnici che materialmente manomettevano i contachilometri delle auto.
Anche loro dovranno rispondere di frode in commercio, o tentata frode in commercio (dipende se gli accertamenti eseguiti riguardano auto già vendute, oppure solo poste in vendita ma non ancora vendute negli autosaloni controllati).
Sono stati gli stessi rivenditori a fare i nomi di questi tecnici e a mettere la polizia stradale di Treviso sulle loro tracce. Si tratta di titolari di officine o tecnici incaricati da officine per decurtare i chilometri percorsi delle auto prima dell’immissione nel mercato.
Stando ai riscontri della stradale il lavoro veniva eseguito a prezzo relativamente modico, a meno di cento euro. Prezzo che si riferisce ad interventi “veloci” che vanno a toccare il solo contachilometri sul cruscotto e non la centralina dedicata dell’auto, facili da scoprire semplicemente collegando l’auto al computer in uso alle concessionarie della marca dell’auto stessa.
Gli otto indagati operavano da un capo all’altro della provincia ed erano dei punti di riferimento per “rinfrescare” le auto nelle rispettive zone per i rivenditori truffaldini ora finiti nei guai.