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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Rivoluzione a Vittorio Veneto: ecco come potrebbe cambiare la città con la Lega al comando

Le idee messe nero su bianco nel programma di mandato

| Roberto Silvestrin |

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Rivoluzione a Vittorio Veneto: ecco come potrebbe cambiare la città con la Lega al comando

VITTORIO VENETO - Il sindaco Antonio Miatto vuole cambiare la città. Lo si intuisce dai propositi messi nero su bianco nel programma di mandato, in cui la nuova giunta a trazione leghista ha proposto le proprie idee per una “nuova” Vittorio Veneto. Le idee sono tante, le risorse scarse: una situazione non facile, alla quale l’amministrazione vuole far fronte con operazioni basate sulla revisione dei progetti esistenti e sulla trattativa con il demanio.

 

Una nuova biblioteca. In questo senso va letto il proposito di “riprendere il colloquio con il Demanio Militare per la valorizzazione e/o l’acquisizione delle aree militari cittadine, ormai da cinque anni dismesse dalla loro funzione a servizio delle forze armate”. I termini stabiliti per una trattativa più vantaggiosa per la città sono scaduti, ma l’amministrazione annuncia di volere “acquisire uno o più di quegli immobili”. Si tratta della caserma Tandura, di palazzo Doro Altan, della caserma Gotti, di palazzo Piccin e dell’aerocampo di San Giacomo. Palazzo Doro Altan sarebbe – nell’intenzione di Miatto e assessori – la nuova sede della biblioteca comunale. Tramontato il progetto della Polis-teca, il sogno del Pd, l’amministrazione vuole una “nuova, più ampia e capiente collocazione della biblioteca civica”. La caserma Tandura potrebbe invece diventare la nuova sede delle associazioni che fanno attività di protezione civile, la caserma Gotti una grande area verde destinata a parco cittadino. C’è l’obiettivo di trasformare palazzo Piccin in una struttura ricettiva, e l’aerocampo nelle sedi e negli impianti di gioco per le associazioni sportive.

 

Traforo. Un’altra rivoluzione possibile è quella che riguarda l’uscita del traforo, che non sbucherebbe più lungo via Carso. “La soluzione ottimale, perché meno onerosa, e che metterebbe tutti d’accordo, sarebbe di uscire con la bretella del traforo" all’incrocio di via Carso con via Vittorio Emanuele II e via Dalmazia, proprio in testa a via Vittorio Emanuele. Il programma di mandato presenta un refuso, visto che si parla dell'incrocio tra via Virgilio e via Vittorio Emanuele per far uscire il traforo.

 

Ceneda. Sempre per quanto riguarda la viabilità, la giunta Miatto vuole trovare una soluzione ai problemi di Ceneda. L’obiettivo è quello di uno studio per “una nuova viabilità con riqualificazione della piazza”. Ma la nuova amministrazione vuole anche la “realizzazione della rotonda e della “bretellina” dall’intersezione di via Ippolito Pinto/via della Bressana fino alla rotatoria Menarè/zona industriale”.

 

Ambiente. In agenda c’è anche un rapido accenno al regolamento di polizia rurale, per il quale si prevede un “adeguamento, alla vista dei problemi recentemente sorti dall’installazione di vigneti presso aree di interesse pubblico”.

 


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