Rom e Sinti scendono in piazza a Treviso: “Stop agli sgomberi, siamo cittadini italiani"
Protesta delle comunità contro i possibili sgomberi a Trevignano, Vedelago e Cessalto
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Siamo qui riuniti per testimoniare la nostra sofferenza per l'indifferenza che questo attuale governo ha nei nostri confronti. Oggi siamo qui a chiedere al Prefetto il blocco totale degli sgomberi dai campi e riunire un tavolo per regolarizzare i campi stessi”. La richiesta arriva dalle comunità Rom, Sinti, Caminati della Marca che ieri, con alcuni rappresentanti, ha manifestato in piazza Indipendenza per protestare contro le politiche razziste del governo e chiedere un incontro con il Prefetto Maria Rosaria Laganà.
Al centro delle richieste il blocco degli sgomberi in tre comuni della provincia: Cessalto, Trevignano e Vedelago. “Chiediamo al Prefetto di convocare un incontro con i tre sindaci dei comuni interessati e la Regione con la rappresentanza Sinti affrontare le problematiche che stanno vivendo le famiglie di origine Rom e Sinti, e per bloccare gli espropri e gli sgomberi nei campi dove vivono”. Le problematiche, spiegano i rappresentanti delle comunità sono legate ai terreni di proprietà privata, dove vivono le famiglie, sui quali sono stati contestati degli abusi edilizi legati su piccoli manufatti . “Chiediamo che ci vengano lasciati i terreni e che vengano fatti tutti i lavori per la tua regolarizzazione”.
“Noi siamo cittadini italiani, abbiamo la residenza qui, paghiamo le tasse e i nostri figli vanno a scuola - ha sottolineato Marcello Zuinisi - Ma qui siamo considerati ancora un popolo di serie B, non si vuole riconoscere il nostro statuto di minoranza etnica appartenente al popolo italiano”.
Ieri l’incontro non c’è stato ma i rappresentanti dell’associazione Nazione Rom avvertono:“Se entro una settimana non avremo risposte scenderemo in strada creando una mobilitazione permanente”.