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29 marzo 2024

Italia

Salvini e Di Maio chiedono 24 ore a Mattarella. Poi si decide

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Salvini e Di Maio chiedono 24 ore a Mattarella. Poi si decide

Trattativa al fotofinish. Movimento 5 Stelle e la Lega hanno informato la Presidenza della Repubblica che è in corso un confronto per pervenire a un possibile accordo di governo e che per sviluppare questo confronto hanno bisogno di 24 ore. E' quanto rende noto l'Ufficio stampa del Quirinale.
Secondo quanto riferito all'Adnkronos da autorevoli fonti del Carroccio, l'intesa sarebbe a un passo, "la diamo al 75%", spiega un'autorevole fonte leghista. Uscendo da Montecitorio, dopo l'incontro con Luigi Di Maio, Matteo Salvini afferma: "Entro 24 ore conto di avere qualcosa da dire". "Abbiamo avuto tempo da Mattarella, se ci sarà qualcosa di importante da dire la dirò entro stasera", spiega ai cronisti. Alla domanda se abbia sentito Silvio Berlusconi, il leader della Lega risponde di no.

"Si è aperto uno spiraglio, per questo abbiamo chiesto altre 24 ore al Quirinale" avrebbe detto Salvini ai parlamentari della Lega riuniti a Montecitorio, raccontano fonti del Carroccio all'Adnkronos. Ma se non dovesse andare col M5S, "tenetevi pronti a tornare al voto. Tanto siamo gli ultimi a perderci, abbiamo solo da guadagnare" da un ritorno alle urne. Con i suoi, il leader della Lega non si sarebbe inoltrato sui termini dell'intesa con i 5 stelle, che appare ormai sempre più vicina, né, lasciando il Palazzo, ha voluto rispondere alle domande dei cronisti circa l'incontro con Di Maio. Il quale, scendendo dal gruppo del M5S diretto in Aula per votare, risponde così a chi gli chiede delle trattative con la Lega sulla strada di un governo insieme: "Abbiamo chiesto 24 ore a Mattarella, ora sta al centrodestra, sono dinamiche interne a loro. Io continuo con la campagna elettorale, non ho disdetto il biglietto per domani alle 7.50" diretto a Parma, "non faccio previsioni".

FORZA ITALIA - Se Lega e M5S "vogliono fare il governo, lo facciano. Del resto anche nel 2011 e nel 2013 - ricorda Renato Brunetta - la Lega non votò il governo Monti e poi Letta ma l'alleanza rimase. Per noi l'alleanza rimane. E un grande valore. Nessuno però ci può chiedere di più".
Silvio Berlusconi da Milano resta in contatto con Roma, in particolare con Gianni Letta, suo emissario al Colle. A Villa San Martino assicurano che la posizione non è cambiata rispetto alla nota diffusa ieri a fine serata: 'no' secco all'appoggio esterno, "a veti e teatrini". Linea confermata da Maria Stella Gelmini, nella riunione dei deputati.

Il 'no' al sostegno esterno, però, fanno notare fonti azzurre, non esclude che alla fine, con le dovute garanzie, Fi possa aprire ad altre formule di impegno, tipo l'astensione "benevola" che dia il via libera all'esecutivo politico Salvini-Di Maio dopo un patto stretto tra il Cav e il segretario di via Bellerio. La trattativa, insomma, non è chiusa, continua a ritmo serrato e potrebbe andare per le lunghe. Berlusconi, infatti, riferiscono, prende tempo e preferisce per ora tenersi le mani libere, perché vuol vederci chiaro sulle proposte di accordo che gli emissari leghisti gli stanno portando all'esame in queste ore. L'ex premier non si fida fino in fondo di nessuno, fiuta il trappolone dietro l'angolo e non accetterebbe mai una resa incondizionata, ma per senso di responsabilità e il bene del Paese, d'intesa con il Colle, potrebbe valutare l'opportunità di venire incontro alle richieste della Lega.

“Ho sentito Berlusconi stanotte - afferma Giovanni Toti, esponente di Fi e presidente della regione Liguria, ospite di 'Gioco a Premier' su Rai Radio1 - Il tema è che Lega e M5S hanno i voti per un accordo di governo, a cui Forza Italia non parteciperà con un appoggio esterno. Ma il che non vuol dire che non si possa guardare a questa esperienza di un nostro socio strutturale da 20 anni con critica benevolenza. Una specie di astensione benevola. Dopodiché vedremo cosa faranno".

"Ho cercato di spiegare a Berlusconi - continua Toti - che sarebbe un governo di cui non facciamo parte, ma dall’altro lato aiuteremmo Mattarella. Soprattutto se fosse guidato da Giorgetti. Un governo del presidente non sarebbe realizzabile, quindi credo che Forza Italia possa stare a guardare con un’astensione benevola un governo M5S-Lega. Non ho parlato di opposizione ma neanche di sostegno: se fosse un governo Di Maio-Salvini andremmo nel mezzo. Non credo che né Forza Italia né il centrodestra - conclude - voterà un governo neutrale”.
 

 



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