SAN PIETRO DI FELETTO - Il suo consiglio, a cent’anni di vita, è questo: “Essere forti, non fermarsi mai e iniziare la giornata con un goccetto di grappa...alcolica!” La bisnonna Augusta Bottega (tre figlie, cinque nipoti e otto pronipoti) ora trascorre le sue giornate nella Casa per anziani di Santa Maria di Feletto.

 

La sua mente, il suo cuore però sono in luoghi diversi. A Formeniga, dove è nata il 19 ottobre 1917; a Milano dove si era trasferita, ad appena 12 anni, per ‘andare a servizio’ presso una ricca famiglia; nel lager 11 di Braunschweig (in Germania), dove il marito Toni è rimasto prigioniero per nove mesi (dall’autunno del ‘44 fino al ‘45) mentre lei era incinta della terza figlia.

 

Il passato per la centenaria Augusta è una cartolina fatta di amore e di orgoglio (si era fatta corteggiare per un anno dal pretendente Toni prima di dire sì), di attese di quelle lettere dal fronte che durante la seconda guerra mondiale le hanno dato il coraggio per sostenere una famiglia che cresceva nonostante le tribolazioni e i bombardamenti, di lavoro. Per mantenersi, nonna

 

Augusta ha infatti sempre fatto la cameriera e anche quando ha finito di lavorare, ha sempre tenuto la ‘peza’ in mano. Forse perché nel disordine della vita e della storia, la pulizia e l’ordine domestico sembrassero la certezza di un benessere da conservare. Di anno in anno. Fino a contarne cento.

 

Erika Da Dalt