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28 marzo 2024

Treviso

A Santa Caterina per incontrare don Ciotti

"Dobbiamo batterci per l’inclusione. L’inclusione fa parte della democrazia, dovrebbe essere l’obiettivo della politica del nostro paese"

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A Santa Caterina per incontrare don Ciotti

TREVISO - Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di “Libera contro le Mafie”, sabato scorso era a Santa Caterina per parlare di uno degli aspetti che verrà sviluppato alla Fiera 4 Passi: il mondo che si fa piatto oltre i confini geografici poichè lo spostamento epocale di rifugiati e migranti in varie parti del mondo, dimostra come nord/sud del mondo, economie avanzate/paesi in via di sviluppo, siano ormai categorie che non rappresentano più una realtà che sta cambiando in maniera costante.

Secondo lei cosa dobbiamo fare per migliorare la società in cui viviamo? “Noi dobbiamo batterci per l’inclusione, perché dove c’è inclusione ne beneficiano non solo le persone incluse ma tutto il contesto sociale. La sicurezza nasce dall’inclusione, l’inclusione fa parte della democrazia di un paese quindi dovrebbe essere l’obiettivo principale della politica del nostro Paese. E attenzione, solo se si ha l’accesso alle risorse garantite dai diritti sociali e dall’assunzione delle nostre responsabilità si può avere l’opportunità di sviluppare le proprie capacità e le proprie potenzialità. Non basta avere diritti politici e civili se non ho il sociale. Io dico sempre ai ragazzi : distinguere per non confondere. Diamo una mano ai nostri ragazzi ma anche alle nostre coscienze, questo è un dato educativo. Spesso si vive con gli altri e ci sentiamo soli, abbiamo bisogno di recuperare questa forza”.

Che cos'è per lei l’educazione? “Mi ricordo di Danilo Dolci, quando diceva : l’educazione è un sogno confuso. L’educazione è un progetto corale,io piccolo piccolo, mi permetto di dire a te: sia il nostro un pensiero che non ci lascia riposare, che non si lasci usare, guardiamoci con forza nelle nostre coscienze. A  Papa Francesco gli hanno detto che è rosso, che è comunista no! Lui è innamorato di Dio ! E’ innamorato della libertà e della dignità delle persone, e io piccolo piccolo ti devo dire, che mi stanno a cuore due elementi: il mio grande riferimento resta il Vangelo e l’altro riferimento è la Costituzione della Repubblica Italiana”.

Cosa pensa dell’economia italiana? “Io mi auguro che si possa restituire l’economia alla vita, perché se non riusciamo a restituire l’economia alla vita che cosa ce ne facciamo dell’economia? Il Papa ha chiamato l’economia assassina, riconoscendo che l’economia è al servizio della Storia e del Bene Comune di tutti. L’unico diploma che ho è telefonia e telegrafia. L’economia ha le sue leggi e i suoi saperi, ma se non servono queste leggi e questi saperi a migliorare le condizioni di vita delle persone, allora sono leggi e saperi inutili. Abbiamo bisogno di una trasformazione della finanza, perché la finanza è uno strumento formidabile per il corretto funzionamento dei sistemi economici. La buona finanza consente di usarla in modo cosciente e usarla in modo efficiente, la buona finanza consente l’incontro tra chi ha e chi non ha. Purtroppo la finanza con cui oggi abbiamo a che fare è largamente sfuggita a questo controllo. Perchè abbiamo visto che si finanzia solo chi ha già tante cose, e quindi c’è un allontanamento dalle regole giuste e dalle forme di controllo. Il rapporto dell’anno scorso europeo evidenzia che ci sono dei rapporti di forza tra le lobbys finanziarie e quelle della società civile.
La Finanza ha 1700 lobbisti, e allora uno si chiede ma i nostri mondi sono rappresentanti nella Finanza? Non ci siamo. Corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia. La corruzione fa parte dei giochi criminali mafiosi, e oggi in questo momento storico le mafie sono forti. Lo zoccolo della droga resta ciò che fa guadagnare di più. E l’altro elemento forte per loro sono le redazioni. Da 400 anni in Italia si parlare di camorra, da 150 anni parliamo di Cosa Nostra, da 120 anni parliamo della ndrangheta calabrese. E fu un prete nel 1900 don Luigi Sturzo a dire : la mafia vive in Sicilia, ma fa gli affari al nord, risalirà sempre di più verso il nord fino ad arrivare oltre le Alpi. E’ la storia!” .

Un Magistrato, ucciso da Cosa Nostra, Rosario Livatino aveva detto di essere credibili. Lei è d’accordo con questa opinione? “Papa Francesco sottolinea: le responsabilità bisogna affrontarle con coraggio. Francesco è innamorato della libertà e della dignità delle persone. E lui dice: non perdere la speranza, nella capacità dell’uomo, con la grazia di Dio, di superare il male, e  non abbandonarsi alla rassegnazione. E’ l’augurio che io piccolo piccolo faccio a tutti questa sera,  affindandovi le parole del Presidente della Corte dei Conti, in apertura a gennaio dell’anno giudiziario Raffaele Squitieri dice: crisi economica e corruzione vanno di pari passo, in un circolo vizioso nel quale l’una è la causa ed effetto dell’altra dell’altra. Noi siamo capaci di costruire il cambiamento. Dobbiamo sviluppare l’impegno su più piani strettamente connessi. Vi auguro di essere anche voi costruttori di queste speranze. Un magistrato, ucciso da Cosa Nostra,  aveva scritto nel suo diario: non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili”.       

 

Paola Majorana

 


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