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19 aprile 2024

Italia

Scuola, passa la fiducia al Senato con 159 sì

Le novità della riforma

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Scuola, passa la fiducia al Senato con 159 sì

Il Senato ha detto sì alla fiducia sulla riforma della scuola. Il governo ha ottenuto 159 voti a favore, contro 112. Nessun astenuto. I senatori votanti sono stati 271. Il provvedimento passa ora alla Camera. Oltre al no delle opposizione, nel Pd tre senatori hanno palesemente annunciato in aula il loro voto negativo alla fiducia: Corradino Mineo, Walter Tocci, Roberto Ruta. Felice Casson, invece, non si è presentato in aula al momento del voto figurando formalmente 'in congedo'.

 

GIANNINI - "Le opposizioni fanno il loro mestiere, in modo più o meno discutibile. Il provvedimento è chiaro, i finanziamenti altrettanto", ha detto il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini aggiungendo: "Capisco che si possa masticare amaro, vedendo il governo che, non solo mantiene i propri impegni, ma rispetta i tempi, che sono tempi straordinari per un'operazione gigantesca di queste proporzioni. Sfido ognuno a citare un'amministrazione pubblica che abbia compiuto un'operazione di questo genere. Facciano i loro conti". "E' una giornata molto importante per il nostro Governo e per il Paese. Quello al Senato era un passaggio fondamentale e il ddl è stato approvato con ampi numeri", ha detto ancora, evidenziando che "questa legge prevede il rilancio del nostro sistema di istruzione attraverso un cambiamento culturale che mette al centro questi principi: autonomia, trasparenza, responsabilità, valutazione e merito". "Su questi temi per la prima volta si riesce a superare un muro che molti ministri non erano riusciti a valicare. La Buona Scuola comunque - ha concluso - è per noi un punto di partenza, dopo l'approvazione avremo un lungo percorso di dialogo e di costruzione attuativa in cui coinvolgeremo il mondo dell'istruzione".

 

LEGA - 'Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana', così recitava lo striscione srotolato dalla Lega Nord in Aula per protestare contro l'introduzione prevista dalla riforma della scuola di Matteo Renzi di lezioni sulla teoria gender. Per Stefano Candiani, senatore della Lega Nord: "E' vergognoso che in questa riforma non si parli di famiglia - l'unica che per altro esiste - e di educazione ma di assurde e malsane teorie". "Mi chiedo con che faccia i senatori del Nuovo Centro Destra scendano in piazza e blaterino nei salotti tv di tradizione e famiglia quando alla prova dei fatti svendono i nostri valori in cambio della poltrona di Alfano".

 

PROTESTE - Momenti di tensione in corso Rinascimento, di fronte all'accesso principale di palazzo Madama, dove un gruppo di una ventina di insegnanti e personale della scuola ha contestato rumorosamente l'approvazione del ddl. La strada per precauzione è stata chiusa al traffico. La protesta si è limitata alle urla, anche se c'è stato qualche spintone e il tentativo di qualcuno dei più agitati di avvicinarsi al portone del palazzo, davanti al quale era schierata una squadra di Carabinieri, che tuttavia non ha imbracciato lo scudo nè indossato il casco, limitadosi a controllare la situazione. Alcuni funzionari di Polizia in borghese sono intervenuti per calmare gli animi.

 

Le novità della riforma

 

La riforma della scuola ha ottenuto il via libera di Palazzo Madama che, con 159 voti a favore, ha votato la fiducia al maxiemendamento. Ora la "buona scuola" farà un ultimo, e blindatissimo, passaggio alla Camera, previsto per il prossimo 7 luglio, per diventare legge. Le opposizioni hanno denunciato l'ennesima forzatura di una maggioranza sorda al confronto che, su un provvedimento fortemente contestato da docenti e studenti, ha impedito alla Commissione istruzione di votare e migliorare il testo.

 

Critici anche i sindacati di categoria secondo i quali il maxiemendamento non ha apportato alcuna modifica sostanziale lasciando immodificato l'impianto del ddl e che bollano il voto di fiducia, come "l'ennesimo atto di arroganza nei confronti della scuola, del parlamento e del Paese. Una decisione intollerabile per il metodo e per i contenuti" contro i quali "andranno avanti con tutti gli strumenti di lotta possibili. Non si illuda il premier che la scuola, complice il periodo estivo, possa alla fine rassegnarsi alla sua decisione. Il prossimo anno scolastico avvertono -sarà contrassegnato dal caos di scelte organizzative e didattiche improvvide e sbagliate, in cui la voce di protesta si farà sentire ancora più forte e chiara".

 

Intanto ieri mattina le organizzazioni sindacali e l’Unione degli Studenti hanno organizzato una serie di blitz al Miur e in altri luoghi simbolo di Roma questa mattina presto, "per avviare una nuova fase di lotte in difesa della scuola pubblica nel giorno dell'imposizione del voto di fiducia al Senato". Mentre nel pomeriggio, dalle 17 i sindacati di categoria hanno sfilato a Roma, in concomitanza con il voto di fiducia da piazza della Bocca della Verità fino a piazza Campo dè Fiori.

 

Tra le novità previste dal maxi-emendamento una valutazione dei presidi triennale e un Comitato di valutazione docenti rivisto nella sua composizione con una maggiore presenza di docenti e l'aggiunta di un membro esterno; l'assunzione dei circa 6 mila 500 idonei al concorso 2012 inseriti nel piano di assunzione straordinaria dei docenti precari operativo da settembre; la destinazione del 10% dello school bonus alle scuole con meno risorse e il tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali agli istituti.

 

Valutazione docenti. Tra le novità, rispetto al ddl, il maxiemendamento stabilisce che nel Comitato di valutazione dei docenti ci sarà anche "un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici". Il maxiemendamento stabilisce poi che "il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito" da tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto.

 

Valutazione Presidi . Sì anche alla valutazione dei dirigenti scolastici che saranno giudicati in base al miglioramento formativo e scolastico degli studenti, sulla direzione unitaria della scuola, le competenze gestionali e organizzative e la valorizzazione dei meriti del personale dell'istituto. Per la loro valutazione, per il triennio 2016-2018, potranno essere affidati incarichi ispettivi a tecnici del ministero dell'Istruzione.

 

La valutazione dei dirigenti scolastici sarà fatta in base a questi criteri: competenze gestionali e organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell'azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell'incarico triennale; valorizzazione dell'impegno e dei meriti professionali del personale dell'istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali.

 

E ancora: apprezzamento del proprio operato all'interno della comunità professionale e sociale; contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell'ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale; direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.

 

Assunti anche idonei concorso 2012. Anche gli idonei al concorso 2012 verranno inseriti nel piano di assunzione straordinaria dei docenti precari previsto dal Ddl 'La Buona Scuola' Lo stabilisce il maxiemendamento presentato dai relatori in Commissione istruzione al Senato. Per l'anno scolastico 2015/2016, il piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado prevede la copertura di tutti i posti comuni e di sostegno dell’organico di diritto, rimasti vacanti e disponibili all’esito delle operazioni di immissione in ruolo effettuate per il medesimo anno scolastico, al termine delle quali sono soppresse le graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi anteriormente al 2012.

 

Per l’anno scolastico 2015/2016, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è, altresì, autorizzato a coprire gli ulteriori posti di potenziamento previsti dalla legge. Sono assunti a tempo indeterminato: i vincitori e gli idonei del concorso del 2012; gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento.

 

Bando concorso entro dicembre. Il Ministero dell'istruzione dovrà bandire, "ferma restando la procedura autorizzatoria", entro il "primo dicembre 2015, un concorso per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali", per la "copertura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di tutti i posti vacanti e disponibili nell'organico dell'autonomia, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio".

 

Chiamata docenti da parte dei dirigenti. Innanzitutto non riguarderà i docenti che saranno assunti a settembre del 2015. Infatti, i precari entreranno in ruolo secondo le vecchie regole e non, come inizialmente previsto, negli albi territoriali per essere scelti dai presidi. Faranno eccezione quei docenti che non risulteranno destinatari di una proposta di assunzione entro il 15 settembre e che avranno una assunzione con decorrenza giuridica al primo settembre 2015. Per costoro si apriranno le porte degli albi territoriali a partire dal 2016/17 e la loro assegnazione alle scuole sarà decisa dai dirigenti in base al curriculum.

 

Docenti già di ruolo soprannumerari e mobilità. Entreranno negli albi territoriali a partire dal 2016/17 i docenti in esubero o sorannumerari. Stessa sorte per i docenti in mobilità dall'anno 2016/17. Per costoro la mobilità tra gli ambiti sarà possibile in base alla disponibilità dei posti liberi che probabilmente seguirà criteri classici, ma l'assegnazione alle scuole seguirà il rituale della scelta da parte dei dirigenti scolastici.

 

Rinnovo triennale dell'incarico. Un'altra modifica riguarda il rinnovo triennale degli incarichi dei docenti. Il maxiemendamento prevede, infatti, che l'incarico ha durata triennale ed è rinnovato, "purché in coerenza con il piano dell'offerta formativa". Il che significa che si rinnova automaticamente fino a che nel POF non ci siano modifiche relative alle materie. Il mancato rinnovo dell'impiego, quindi, non sarà più legato alla discrezionalità del dirigente, ma ad un cambio di progettazione dell'intero istituto.

 

Tetto 100mila euro per school bonus. Tra le novità del maxiemendamento anche il tetto di 100mila euro per le erogazioni liberali alle scuole. La proposta modifica la parte che riguarda lo 'school bonus', cioè i contributi volontari alle scuole statali e paritarie che potranno essere detraibili dal 50% al 65%. Inoltre, il ministero dell'Istruzione, con proprio decreto, dovrà garantire che il 10% delle erogazioni liberali (school bonus) sia destinato alle scuole che ricevono meno donazioni volontarie rispetto alla media nazionale.

 


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