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29 marzo 2024

"SE QUESTO E' UN COMICO"

Categoria: Persone - Tags: COMICO, NATALINO BALASSO, MERCEDES, filosofia

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Francesca Salvador | commenti | (23)

“SE QUESTO E’ UN COMICO”

 

C’è chi pensa che Natalino Balasso sia un comico.

 

Io non sono per nulla d’accordo.

A mio parere, egli è un filosofo.

L’unica differenza fra lui e un “vecchietto palloso con lunga barba bianca” è, che il nostro, quando ti dice esattamente come stanno le cose fondamentali della vita, ti fa ridere!

 

Ora, tutto è opinabile, ovviamente, compresa questa mia esternazione, ma… nel frattempo che ne dite… ce la facciamo una risata? (amara)

 

Non farti acchiappare, sputtanati anche tu!

 

 

 

Testimonial Mercedes è uno dei miei preferiti. Perchè? ascoltate mooolto attentamente la conclusione:

 

 

 

Qui siamo sull'onirico-filosofico al cubo:

 

 

E per finire, anzi per cominciare, discorso di Capodanno (visto che è di moda):

 

 

 

                                                               -  tè end -



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Ecco, e lo dico senza alcun pregiudizio sessista, quanto migliore sarebbe il mondo se la Sig.ra Salvador si interessasse solo di cabaret e delle ricette dello Chef Lapecia!

PS: Ocio... che adesso volano i mattarelli...

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DISONESTA' INTELLETTUALE
Michele Bastanzetti
31/12/2013 - 6:49

GURU DE 'NA OLTA

V.M. 18 (inequivocabile etichetta film a luce rossa)? Allora manco li apro. Certo che fare gli auguri di Buon Anno con un hard sarà pure controcorrente ma mi pare una caduta di stile non da poco. Mah… non ci sono più i Guru di una volta…


Michele Bastanzetti
02/01/2014 - 16:43

METTIAMOLA ALLA PROVA

Cara Francesca In realtà, secondo me, sei lusingata dall' attenzione che ti dedico. Tra l'altro, prima che io entrassi in azione, lo spazio-commenti del tuo blog era un vero mortuorio.
Ma ora ti metto alla prova.
Se vuoi veramente che non scriva più una riga di commento su ciò che pubblichi
DIMMELO ORA A CHIARE LETTERE.
E non scriverò mai più una riga su di te. Forza. Son proprio curioso...


Francesca Salvador
02/01/2014 - 17:18

ACCETTATO

Caro Michele,

Mi sta bene. Lo dico a chiare lettere.

Io sarei felice se tu, da subito, non scrivessi più una riga di commento su ciò che pubblico, e che tu non scriva mai più una riga su di me.

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e poi lei sarebbe onesto?
hahahaha ma se non riesce neanche a mantenere la parola data!!

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A parte che NON ho mai dato la mia parola di rinunciare al mio diritto di parola, le pare, Egr. MarcoM, che un bravo cittadino possa tacer di fronte alle tesi negazioniste ed antiebraiche della Sigra Salvador? al suo antiamericanismo isterico degno di Al Qaeda? o quando scrive che l’ Italia ha perpetrato un genocidio in Libia 2 anni fa e che non è una democrazia, che la NATO è la causa della tragedia siriana e che è giusto che Assad continui a far soffrire il suo popolo?per non parlar del Circo Barnum sulle scie chimiche, della demonizzazione della Medicina Tradizionale con annessee farneticazioni di antimedicina fai da te, delle strampalate tesi macroeconomiche, delle inverosimili riscritture degli eventi storici ecc. ecc. Certo per quieto vivere e per evitare di essere continuamente insultati (persino con infantili storpiature del cognome) si potrebbe ignorarla completamente come tanti, pietosamente, fanno ma ci sono degli Amici, pochi ma qualificati, che apprezzano i miei interventi. Vorrà mica che li deluda?

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QUALCUNO, DUEMILA ANI FA, DISSE:

Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. (5, 33 – 37)

ma il sig. Bastanzetti è troppo disonestto per ammetterlo.


DISONESTA' INTELLETTUALE
Michele Bastanzetti
31/12/2013 - 6:49

GURU DE 'NA OLTA

V.M. 18 (inequivocabile etichetta film a luce rossa)? Allora manco li apro. Certo che fare gli auguri di Buon Anno con un hard sarà pure controcorrente ma mi pare una caduta di stile non da poco. Mah… non ci sono più i Guru di una volta…


Michele Bastanzetti
02/01/2014 - 16:43

METTIAMOLA ALLA PROVA

Cara Francesca In realtà, secondo me, sei lusingata dall' attenzione che ti dedico. Tra l'altro, prima che io entrassi in azione, lo spazio-commenti del tuo blog era un vero mortuorio.
Ma ora ti metto alla prova.
Se vuoi veramente che non scriva più una riga di commento su ciò che pubblichi
DIMMELO ORA A CHIARE LETTERE.
E non scriverò mai più una riga su di te. Forza. Son proprio curioso...


Francesca Salvador
02/01/2014 - 17:18

ACCETTATO

Caro Michele,

Mi sta bene. Lo dico a chiare lettere.

Io sarei felice se tu, da subito, non scrivessi più una riga di commento su ciò che pubblico, e che tu non scriva mai più una riga su di me.

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Ringrazio la Sig.ra Salvador, ormai più furibonda dell' Adolfo nel bunker berlinese, che mi permette di ricordare ai miei biografi, POCHI MA QUALIFICATI, che io ho dato la mia parola, con giuramento, solo in due occasioni nella mia vita. Quando mi sono sposato in chiesa (altro che farse sposàr da Da Re!) e quando ho giurato fedeltà alla Costituzione da Ufficiale degli Alpini. Anche per quest'ultimo motivo, quando sento la Sig.ra Salvador che insulta la nostra Repubblica con argomenti allucinati, trovo DOVEROSO darle qualche tiratina d'orecchi.

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Ormai, il nostro non ha più limiti agli insulti, in realtà quello che gli manca sono argomentazioni valide.

Traduzione del passo evangelico per i duri... d'orecchio

Quando una persona dichiara di voler fare qualcosa:


Michele Bastanzetti
02/01/2014 - 16:43

METTIAMOLA ALLA PROVA


Ma ora ti metto alla prova.
Se vuoi veramente che non scriva più una riga di commento su ciò che pubblichi
DIMMELO ORA A CHIARE LETTERE.
E non scriverò mai più una riga su di te. Forza. Son proprio curioso...




Dovrebbe bastare la sua dichiarazione pubblica, senza sovrastrutture artificiose di "parola d'onore" o "giuramenti vari"



"Il TUO SI', SIA SI', IL TUO NO, NO"



questo ovviamente vale per le persone dignitose...


cosa che il nostro non è, si arrampica sul nulla pur di poter continuare a infangare con le sue ridicolaggini tutto e tutti.


Evidentemente ha imparato bene la lezione dai suoi "pochi ma fidati amici", sui mentori,

dal discorso di B. F:

"Sapete cosa fanno gli ebrei nel giorno dell’Espiazione, che voi credete sia loro tanto sacro?
Non ve lo dico per sentito dire…
Quando, il giorno dell’Espiazione, si entra in una sinagoga, ci si alza in piedi per la primissima preghiera che si recita.
Si ripete tre volte, è chiamata ‘Kol Nidre’.
Con questa preghiera, fai un patto con Dio Onnipotente che ogni giuramento, voto o patto che farai nei prossimi dodici mesi sia vuoto e nullo (7).
Il giuramento non sia un giuramento, il voto non sia un voto, il patto non sia un patto.
Non abbiano forza.
E inoltre, insegna il Talmud, ogni volta che fai un giuramento, un voto o un patto, ricordati del Kol Nidre che recitasti nel giorno dell’Espiazione, e sarai esentato dal dovere di adempierli."


"E’ la preghiera centrale dello Yom Kippur. Eccone la formula: «Di tutti i voti, le rinunce, i giuramenti, gli anatemi oppure promesse, ammende o delle espressioni attraverso cui facciamo voti, confermiamo, ci impegniamo o promettiamo di qui fino all’avvento del prossimo giorno dell’Espiazione, noi ci pentiamo, in modo che siano tutti sciolti, rimessi e condonati, nulli, senza validità e inesistenti. I nostri voti non sono voti, le nostre rinunce non sono rinunce, e i nostri giuramenti non sono giuramenti». Secondo il rabbino Jacob Taubes, con questa formula il popolo eletto si scioglie dalla comunità del resto del genere umano – dalle sue leggi, dalle sue lealtà alle istituzioni e allo Stato – per dedicarsi solo a Dio.
In realtà, il Kol Nidre fonda l’antinomismo radicale della religione ebraica: il «popolo di Dio» non è tenuto ad obbedire ad alcuna norma. " M.B.


COME DARE CREDITO A UNA PERSONA CHE SI ATTIENE A QUESTI PRINCIPI ??


E continua a negare il genocidio dei palestinesi ad opera dei criminali sionisti...

a buon intenditor..

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"criminali sionisti" (vedi sopra) ? Mondieu Madame, coi ragazzi che ci leggono ...tali espressioni manderebbero in sollucchero lo zio Adolf che magari le tributerebbe l'onorificenza della "Croce di Ferro".
Brutta bestia l'antisemitismo...gran brutta bestia e pure in ripresa...
Un motivo in più per tener sott'occhio , siccome vedetta insonne su aspra rupe dolomitica, la Sig. ra Salvador.

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"Capire ciò che sta accadendo in Palestina non è facile, anche perché i grandi mezzi di comunicazione, in particolare la televisione, non ci aiutano. Ignorano o rimuovono deliberatamente le complesse radici del conflitto in atto, affidandosi esclusivamente alle cronache degli inviati speciali o alle dubbie competenze di «esperti» politici o militari, che danno spesso l'impressione di non aver mai messo piede in Palestina. Per di più, il riferimento emotivo al tema dell'antisemitismo e dell'Olocausto e una latente ostilità nei confronti del mondo islamico impediscono a molti europei una valutazione razionale delle responsabilità politiche degli attori coinvolti: gli Stati Uniti, Israele, i paesi arabi, le organizzazioni palestinesi.

Nei decenni a cavallo fra Ottocento e Novecento, periodo nel quale le potenze europee, in primis l'Inghilterra, decidevano le sorti della Palestina e incoraggiavano il movimento sionista ad occuparla, la Palestina non era un deserto. Era, al contrario, un paese dove viveva una comunità politica e civile composta di oltre seicentomila persone, che dava nome al territorio ed in cui viveva da millenni.



I palestinesi parlavano l'arabo ed erano in gran parte mussulmani sunniti, con la presenza di minoranze cristiane, druse e sciite, che usavano anch'esse la lingua araba. Grazie al suo elevato grado di istruzione, la borghesia palestinese costituiva una élite della regione mediorientale: intellettuali, imprenditori e banchieri palestinesi occupavamo posti chiave nel mondo politico arabo, nella burocrazia e nelle industrie petrolifere del Golfo Persico. Questa era la situazione sociale e demografica della Palestina nei primi decenni del Novecento e tale sarebbe rimasta fino a qualche settimana prima della proclamazione dello Stato d'Israele nella primavera del 1948: in quel momento in Palestina era presente una popolazione autoctona di circa un milione e mezzo di persone (mentre gli ebrei, nonostante l'imponente flusso migratorio del dopoguerra, superavano di poco il mezzo milione).






L'intera vicenda dell'invasione sionista della Palestina e della autoproclamazione dello Stato di Israele ruota dunque attorno ad una operazione ideologica che poi si incarnerà in una sistematica strategia politica: la negazione dell'esistenza del popolo palestinese.






Nelle dichiarazioni dei maggiori leader sionisti - da Theodor Herzl a Moses Hess, a Menachem Begin, a Chaim Weizman - la popolazione nativa, quando non è totalmente ignorata, viene squalificata come barbara, indolente, venale, dissoluta. A questo diffusissimo clichet coloniale è strettamente associata l'idea che il compito degli ebrei sarebbe stato quello di occupare un territorio arretrato e semideserto per ricostruirlo dalle fondamenta e «modernizzarlo». E secondo una interpretazione radicale della «missione civilizzatrice» dell'Europa e del suo «colonialismo ricostruttivo», la nuova organizzazione politica ed economica israeliana avrebbe dovuto escludere ogni cooperazione, se non di carattere subordinato e servile, della popolazione autoctona (mentre lo Stato israeliano sarebbe rimasto aperto all'ingresso di tutti gli ebrei del mondo e soltanto degli ebrei).

Non a caso, la prima grande battaglia che i palestinesi sono stati costretti a combattere per risalire la china dopo la costituzione dello Stato d'Israele è stata quella di opporsi alla loro vera e propria cancellazione storica. Il loro obiettivo primario è stato di affermare - non solo contro Israele, ma anche contro paesi arabi come l'Egitto, la Giordania, la Siria - la loro identità collettiva e il loro diritto all'autodeterminazione. Soltanto molto tardi, non prima del 1974, le Nazioni Unite prenderanno formalmente atto dell'esistenza di un soggetto internazionale chiamato Palestina e riconosceranno in Yasser Arafat il suo legittimo rappresentante.




La negazione dell'esistenza di un popolo nella terra dove si intendeva installare lo Stato ebraico è lo stigma coloniale e, in definitiva, razzistico che caratterizza sin dalle sue origini il movimento sionista: un movimento del resto strettamente legato alle potenze coloniali europee e da esse sostenuto in varie forme. Dopo aver a lungo progettato di costituire in Argentina, in Sudafrica o a Cipro la sede dello Stato ebraico, la scelta del movimento sionista cade sulla Palestina non solo e non tanto per ragioni religiose, quanto perché si sostiene, assieme a Israel Zangwill, che la Palestina è «una terra senza popolo per un popolo senza terra».

E' in nome di questa logica coloniale che inizia l'esodo forzato di grandi masse di palestinesi - non meno di settecentomila - grazie soprattutto al terrorismo praticato da organizzazioni sioniste come la Banda Stern, guidata da Yitzhak Shamir, e come l'Irgun Zwai Leumi, comandata da Menahem Beghin, celebre per essersi resa responsabile della strage degli abitanti - oltre 250 - del villaggio di Deir Yassin.



Poi, a conclusione della prima guerra arabo-israeliana, l'area occupata dagli israeliani si espande ulteriormente, passando dal 56 per cento dei territori della Palestina mandataria, assegnati dalla raccomandazione della Assemblea Generale delle Nazioni Unite, al 78 per cento, includendo fra l'altro l'intera Galilea e buona parte di Gerusalemmme. Infine, a conclusione dalla guerra dei sei giorni, nel 1967, come è noto, Israele si impadronisce anche del restante 22 per cento, si annette illegalmente Gerusalemme-est e impone un duro regime di occupazione militare agli oltre due milioni di abitanti della striscia di Gaza e della Cisgiordania. Il tutto accompagnato dalla sistematica espropriazione delle terre, dalla demolizione di migliaia di case palestinesi, dalla cancellazione di interi villaggi, dall'intrusione di imponenti strutture urbane nell'area di Gerusalemme araba, oltre che in quella di Nazaret.


Ma, fra tutte, è la vicenda degli insediamenti coloniali nei territori occupati della striscia di Gaza e della Cisgiordania a fornire la prova più persuasiva del buon fondamento dell'interpretazione «colonialista». Come spiegare altrimenti il fatto che, dopo aver conquistato il 78 per cento del territorio della Palestina, dopo aver annesso Gerusalemme-est ed avervi insediato non meno di 180 mila cittadini ebrei, lo Stato di Israele si è impegnato in una progressiva colonizzazione anche di quell'esiguo 22 per cento rimasto ai palestinesi, e già sotto occupazione militare? Come è noto, a partire dal 1968, per iniziativa dei governi sia laburisti che di destra, Israele ha confiscato circa il 52% del territorio della Cisgiordania e vi ha insediato oltre 200 colonie, mentre nella popolatissima e poverissima striscia di Gaza ha confiscato il 32 per cento del territorio, istallandovi circa 30 colonie.



Complessivamente non meno di 200 mila coloni oggi risiedono nei territori occupati, in residenze militarmente blindate, collegate fra loro e con il territorio dello Stato israeliano attraverso una rete di strade (le famigerate by-pass routs) interdette ai palestinesi e che frammentano e lacerano ulteriormente ciò che rimane della loro patria.

Si può dunque concludere che il «peccato originale» dello Stato di Israele è il suo carattere strutturalmente sionista: il suo rifiuto non solo di convivere pacificamente con il popolo palestinese ma persino di gestire la propria egemonia in modi non repressivi, coloniali e sostanzialmente razzisti. Ciò che l'ideologia sionista è riuscita ad ottenere - indubbiamente favorita dalla persecuzione antisemitica e dalla tragedia dell'Olocausto - è stata la progressiva conquista della Palestina dall'interno. E ciò ha dato e continua a dare al mondo - non solo a quello occidentale - l'impressione che l'elemento indigeno sia costituito dagli ebrei e che stranieri siano i palestinesi. In questa anomalia sta il nucleo della tragedia che si è abbattuta sul popolo palestinese, la ragione principale delle sue molte sconfitte: il sionismo è stato molto più di una normale forma di conquista e di dominio coloniale dall'esterno. Esso ha goduto di un consenso e di un sostegno generale da parte dei governi e della opinione pubblica europea come non è accaduto per nessun'altra impresa coloniale.



Ma qui sta anche il grave errore commesso dalla classe politica israeliana e dalla potente élite ebraica statunitense che ne ha sempre condiviso le scelte politico-militari. Un popolo palestinese esisteva in Palestina prima della costituzione dello Stato di Israele, continua ad esistere nonostante lo Stato di Israele ed è fermamente intenzionato a sopravvivere allo Stato di Israele, nonostante le sconfitte, le umiliazioni, la sanguinosa distruzione dei suoi beni e dei suoi valori."



Riflessioni ispirate dal libro"La Questione palestinese" di Edward W. Said

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Scusi, Sig.ra Salvador, la pappardella di cui sopra servirebbe a giustificare il suo antisemitismo?

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Dire antisemita è una parola grossa. E' vero che la Sig.ra Salvador ha usato termini forti come "servi d'Israele" che io ho sentito usare solo da persone di estrema destra però non penso proprio che nutri odio verso gli ebrei come i veri antisemiti. Vuol solo portare alla luce (magari non è riuscita a spiegarsi bene) che sono successi dei fatti che hanno portato all'olocausto e successivamente dei soprusi da parte degli Israeliani nei confronti dei Palestinesi che hanno portato a questa diatriba infinita tra i 2 popoli.
Tutti hanno avuto la loro parte di colpe chi più e chi meno:gli ebrei,i nazisti,gli alleati e infine i palestinesi.
Forse è scappata qualche parola di troppo per far prevalere le proprie ragioni, ma questo non toglie che alcuni fatti riportati dalla Sig.ra Salvador corrispondano alla verità sui fatti accaduti.

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Hai centrato perfettamente il punto.

Io non sono antisemita poichè non nutro odio contro gli ebrei, come per qualsiasi altro popolo sulla terra.

Sono filo-palestinese, quindi antisionista, dopo aver valutato attentamente molti fatti che normalmente non sono conosciuti a sufficienza, e che stanno portando alla distruzione di quel popolo.

Tutti hanno le mani macchiate di sangue, ma mettere sullo stesso piano l'aggressore e colui che si difende, mi sembra scorretto.

Siccome non frequento ambienti nè di destra nè di sinistra, non sapevo che l'espressione "servi d'Israele" fosse utilizzata, come dici tu, da ambienti di estrema destra, ma secondo la mia opinione, corrisponde perfettamente alla realtà.


Spesso dico che i politici sono i "servi dei banchieri".

Come vedi utilizzo la parola servi, in contesti diversi, semplicemente per designare coloro che "volontariamente si mettono al servizio per pattuita mercede sotto qualche padrone".

Quindi, chi tiene il sacco ai sionisti, ha il proprio tornaconto, e chissenefrefa se una moltitudine di innocenti muore. Basta che arrivi la paga.

Ovviamente questo è quello che penso io, poi sai, ognuno fa quello che si sente di fare.

a presto,
Francesca

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Caro marco,
nemmeno si accorge di quello che è diventato nel web...

contento lui.
ciao

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NOOO! passi il mattarello ma il VASO CINESE NOOO !!!

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DISONESTA' INTELLETTUALE

DISONESTA' INTELLETTUALE
Michele Bastanzetti
31/12/2013 - 6:49

GURU DE 'NA OLTA

V.M. 18 (inequivocabile etichetta film a luce rossa)? Allora manco li apro. Certo che fare gli auguri di Buon Anno con un hard sarà pure controcorrente ma mi pare una caduta di stile non da poco. Mah… non ci sono più i Guru di una volta…


Michele Bastanzetti
02/01/2014 - 16:43

METTIAMOLA ALLA PROVA

Cara Francesca In realtà, secondo me, sei lusingata dall' attenzione che ti dedico. Tra l'altro, prima che io entrassi in azione, lo spazio-commenti del tuo blog era un vero mortuorio.
Ma ora ti metto alla prova.
Se vuoi veramente che non scriva più una riga di commento su ciò che pubblichi
DIMMELO ORA A CHIARE LETTERE.
E non scriverò mai più una riga su di te. Forza. Son proprio curioso...


Francesca Salvador
02/01/2014 - 17:18

ACCETTATO

Caro Michele,

Mi sta bene. Lo dico a chiare lettere.

Io sarei felice se tu, da subito, non scrivessi più una riga di commento su ciò che pubblico, e che tu non scriva mai più una riga su di me.

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DISONESTA' INTELLETTUALE

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Michele Bastanzetti
31/12/2013 - 6:49

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V.M. 18 (inequivocabile etichetta film a luce rossa)? Allora manco li apro. Certo che fare gli auguri di Buon Anno con un hard sarà pure controcorrente ma mi pare una caduta di stile non da poco. Mah… non ci sono più i Guru di una volta…


Michele Bastanzetti
02/01/2014 - 16:43

METTIAMOLA ALLA PROVA

Cara Francesca In realtà, secondo me, sei lusingata dall' attenzione che ti dedico. Tra l'altro, prima che io entrassi in azione, lo spazio-commenti del tuo blog era un vero mortuorio.
Ma ora ti metto alla prova.
Se vuoi veramente che non scriva più una riga di commento su ciò che pubblichi
DIMMELO ORA A CHIARE LETTERE.
E non scriverò mai più una riga su di te. Forza. Son proprio curioso...


Francesca Salvador
02/01/2014 - 17:18

ACCETTATO

Caro Michele,

Mi sta bene. Lo dico a chiare lettere.

Io sarei felice se tu, da subito, non scrivessi più una riga di commento su ciò che pubblico, e che tu non scriva mai più una riga su di me.

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Nooo...anche il servizio di piatti nglesi..in frantumi...sigh sigh sigh
Ma ora la saluto con rispetto, Signora, che gli amici Della Spectre, Della Cia e Del Mossad mi aspettano per un tressette. 'Notte.

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DISONESTA' INTELLETTUALE

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Michele Bastanzetti
31/12/2013 - 6:49

GURU DE 'NA OLTA

V.M. 18 (inequivocabile etichetta film a luce rossa)? Allora manco li apro. Certo che fare gli auguri di Buon Anno con un hard sarà pure controcorrente ma mi pare una caduta di stile non da poco. Mah… non ci sono più i Guru di una volta…


Michele Bastanzetti
02/01/2014 - 16:43

METTIAMOLA ALLA PROVA

Cara Francesca In realtà, secondo me, sei lusingata dall' attenzione che ti dedico. Tra l'altro, prima che io entrassi in azione, lo spazio-commenti del tuo blog era un vero mortuorio.
Ma ora ti metto alla prova.
Se vuoi veramente che non scriva più una riga di commento su ciò che pubblichi
DIMMELO ORA A CHIARE LETTERE.
E non scriverò mai più una riga su di te. Forza. Son proprio curioso...


Francesca Salvador
02/01/2014 - 17:18

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Caro Michele,

Mi sta bene. Lo dico a chiare lettere.

Io sarei felice se tu, da subito, non scrivessi più una riga di commento su ciò che pubblico, e che tu non scriva mai più una riga su di me.

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Gentilissimo Sig Bastanzetti,
mi chiedo come mai con la sua profonda ed arguta intelligenza
perda del tempo con questa squinternata
invece di dedicare il suo tempo prezioso ad informarsi
sulla realtà che la circonda
Cordiali saluti
http://www.opptitalia.org/index.php/cos-e-il-one-people-s-public-trust

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guarda che con questi toni, i poveri di spirito, pensano che stai parlando "sul serio"

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Non credo di perder tempo. Purtroppo per quanto "squinternato" ( come GIUSTAMENTE lo qualifica lei) il pensiero della Signora può far presa su qualche "utente debole" . Penso soprattutto a certi adolescenti, che accedono liberamente ad OT, e che leggono tali deliri. Se nessuno si prendesse la briga di contrastarli qualcono potrebbe pensare che magari la Sig. ra Salvador dica qualcosa di sensato. Cordialità a lei.

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Gli ultimi 4 minuti del dicorso di fine anno sono eccezzionali. Mi ha fatto morire dal ridere quando ha detto: "le scie chimiche te le sniffi"!e da lì è stato un crescendo!!! Il video migliore comunque resta quello della Mercedes!

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Concordo... lo adoro!

se vuoi divertirti ancora, su sul suo canale youtube, ha caricato molti pezzi, compreso lo spettacolo completo "Ercole in Polesine", vale veramente la pena di vederlo.

e si capisce perchè è fuori dai circuiti televisivi,

mejo cussì, ce lo teniamo tutto per noi, 'sto genio.
ciao

P.S. gli ho inviato un pezzo che mi piacerebbe che lui utilizzasse e gli è piaciuto tantissimo.

se ti interessa...te lo mando privatamente (evitiamo pubbliche polemiche)

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