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18 aprile 2024

Castelfranco

Settimana di fuoco per banche. E Zonin non si presenta

Non sarà in Commissione a Roma. Intanto via al processo per ex vertici Popolare di Vicenza

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Gianni Zonin

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - Dalla mala gestione fino alla truffa passando per il mancato controllo e la speculazione politica. I 'capi d'accusa' ai manager delle banche e a chi doveva vigilarli sono 'pesanti' e questa settimana saranno contestati sia nelle aule di tribunale (parte il mega processo agli ex vertici della Popolare di Vicenza) sia nelle aule parlamentari con la commissione guidata da Pier Ferdinando Casini impegnata in una valanga di audizioni. E un nuovo 'imputato' esce fuori: si tratta - annuncia Renato Brunetta - di Deutsche Bank indagata a Milano per la maxi operazione in titoli di Stato che nel 2011 fece schizzare lo spread italiano contribuendo alla caduta del governo di Silvio Berlusconi. L'inchiesta è stata trasferita da Trani a Milano circa due settimane fa.

 

Alla vigilia delle sedute arrivano però le prime defezioni: Angelo Apponi e Gianni Zonin saranno ascoltati in altra data. L'ex ministro Giulio Tremonti invece probabilmente non andrà definendo i lavori della Commissione "una pagliacciata". Zonin, fa sapere dal suo avvocato che non potrà partecipare all'audizione per "legittimo impedimento". Dovrà infatti andare in tribunale a Vicenza anche se è "disponibile". Basterà fissare una nuova data. E salta anche ad altra data l'audizione del Direttore generale della Consob, Apponi per indisposizione dello stesso. In attesa, tra i molti 'dossier' aperti in Commissione, c'è anche quello sui derivati sottoscritti dal Tesoro che ha visto già lo 'scontro' durante il question time tra Brunetta e il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

 

Insomma nelle mani dei 'giudici' l'ardua sentenza: chiarificare interi pezzi della recente storia del credito italiano e gli incroci con la politica. Vedi Etruria e il ruolo di Maria Elena Boschi anche se, secondo il presidente del Pd, Matteo Orfini "la questione è chiusa" e "non c'è stato conflitto di interessi". Ma non la pensa così il candidato premier del M5S Luigi Di Maio che dice di aspettarsi dalla Commissione "almeno qualche verità" riferendosi al rapporto tra l'ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni e Boschi. Poi una promessa: "risarciremo i risparmiatori truffati delle ex banche venete ben prima di avere una sentenza passata in giudicato".

 

La settimana 'calda' delle banche, in attesa delle deposizioni dei 'big' in Commissione (il presidente della Consob, Giuseppe Vegas sarà sentito giovedì 14, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan il 18, il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco martedì 19) si sarebbe dovuta aprire domani con Apponi. Si parte invece il giorno dopo, martedì 12. Dopo la defezione di Zonin sembra che invece Vincenzo Consoli ci sarà. A Vicenza parte intanto l'udienza dei record: migliaia di ex risparmiatori della Banca Popolare cittadina si costituiranno come parti civili al processo contro gli ex vertici dell'istituto finito in default.

 

"Solo a gennaio l'udienza preliminare entrerà nel vivo", spiega il procuratore Antonino Cappelleri. Tempi invece decisamente più stretti per la Commissione di San Macuto che dovrà tener conto dei tempi per le elezioni con il rischio di fornire 'palcoscenico'. Infine una polemica politica: Giorgia Meloni chiede a Casini di fare i nomi dei debitori insolventi delle banche salvate dallo Stato. Casini replica a stretto giro: "non posso né voglio violare la legge. Se ha questa voglia irresistibile, li dia lei commettendo un reato, visto che ha accesso alle stesse identiche fonti a cui ho accesso io come presidente della Commissione". 

 



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