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29 marzo 2024

Castelfranco

Siccità, Consorzio Piave: “I giardini possono attendere”

Confronto con la Regione. Mancano all’appello 150 mm di precipitazione

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Siccità, Consorzio Piave: “I giardini possono attendere”

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - Martedì mattina, in Regione, si è tenuto l’incontro sul tema “crisi idrica”: una presa ufficiale d’atto della situazione siccitosa ormai conclamata.

“Mancano all’appello 150 mm di precipitazione che mediamente sarebbe dovuta affluire nei sei mesi trascorsi; lo stesso dicasi per le riserve nivali: fino a 2500 m s.m.m. - afferma Giuseppe Romano, presidente del Consorzio Piave -. Il già scarso manto nevoso si è completamente sciolto. I laghi alpini contengono a poco più del 50% del volume invasabile, e non c’è possibilità di riempirli con lo scioglimento della neve, come di solito accade tra aprile e maggio”.

 

Ma cosa è stato deciso a questo tavolo?

La Regione, di concerto con Consorzi di bonifica e gestori delle utilizzazioni idroelettriche (Enel Produzione) ha assunto le seguenti decisioni:

•    Verrà adottato un provvedimento con il quale viene dichiarato lo stato di siccità, per ora al livello più basso cosiddetto “lieve”

•    In conseguenza dovranno adottarsi i dispositivi previsti dalla legge nazionale e regionale in materia: priorità agli usi umani (acquedottistici) e irrigui, solo successivamente gli altri (orti/giardini, industriali) e solo se soddisfatti i primi.

•    Verranno conseguentemente ridotti i prelievi dal fiume al fine di conservare e possibilmente aumentare i volumi conservati nei laghi alpini, in vista di poter disporre del maggior volume quando il fabbisogno diventerà elevato.

 

L’assessore Bottacin ha ribadito che è fondamentale la piena collaborazione da parte di tutti gli utilizzatori e la condivisione di un metodo che eviti ogni tipo di spreco o di uso non conforme alle norme. Solo con questo impegno è possibile affrontare la situazione e contenere gli ipotetici danni.

 

Da parte sua il Consorzio Piave è in prima linea sul fronte della difesa e dell’uso razionale della risorsa acqua e il presidente Giuseppe Romano, elenca le iniziative intraprese:

“Le reti derivate dal Piave sono state riattivate quasi nella totalità, anche se con quantitativi minimi, dato che ad oggi sono disponibili ridottissime portate derivabili (siamo ancora a valori invernali), ai fini di soddisfare la pressante richiesta di acqua a fini irrigui che già oggi registriamo;

Grazie all’ottima collaborazione da anni instaurata con il gestore delle reti idroelettriche montane e dei laghi alpini (Enel) il Consorzio attua quanto richiesto dall’assessore, attraverso la puntuale e certosina programmazione giornaliera del fabbisogno e del volume prelevato dai laghi, riuscendo in tal modo a garantire, al momento, un lento ma apprezzabile aumento dei volumi invasati. Purtroppo abbiamo però dovuto sospendere l’emissione di nuove autorizzazioni al prelievo ad uso orto/giardino, in quanto le disposizioni conseguenti alla crisi idrica non ne consentono al momento il rilascio”.

 

“Si sottolinea come l’evento precipitativo registrato nella notte tra martedì e mercoledì, per quanto gradito, è risultato del tutto ininfluente rispetto alla situazione complessiva della risorsa disponibile: sono piovuti tra i 5 e i 10 mm, buoni per gli orti ma troppo pochi per dare effetto sui volumi che saranno necessari durante la stagione irrigua - cunclude -. Invitiamo anche tutti i cittadini a dare il proprio contributo alla situazione siccitosa: utilizzare l’acqua derivata per quello che non è strettamente legato alla produzione agricola oggi è uno spreco. I giardini possono attendere”.

 

 


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