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19 aprile 2024

Montebelluna

SOLDI DALL’USL 8 PER I TIROCINI DEI DISABILI

Deciso lo stanziamento di 50mila euro dalla Conferenza dei Sindaci

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Montebelluna – 50mila euro per le borse lavoro ai disabili. A stabilirlo la Conferenza dei Sindaci dell’Usl 8. Soldi che potranno consentire a chi ha degli handicap di svolgere tirocini in azienda. Ai 50mila euro erogati dall’Usl 8 si aggiungono anche i 50mila euro finanziati dalla Provincia di Treviso per il collocamento dei disabili nella fase iniziale di inserimento lavorativo e per quelle persone che, pur non essendo definite come invalidi civili, sono segnalate dai servizi sociali come persone che vivono forme di disagio sociale.

Grazie a questi maggiori contributi il finanziamento per queste fasce deboli di persone passerà da 195mila euro annui a 295mila euro. L’inserimento lavorativo dei disabili è reso possibile, nell’Usl 8, grazie il Servizio inserimento lavorativo, Sil, che si occupa di avviare al lavoro le persone disabili o svantaggiate in carico ai Servizi sanitari e riabilitativi (il Servizio per la disabilità in età adulta, Dipartimento di salute mentale, il Dipartimento per le dipendenze, Servizio di Neuropsichiatria infantile).

E’ il Sil a tenere i contatti con le aziende locali disponibili ad ospitare le persone disabili per i tirocini. Mediamente i tirocini durano circa sei mesi, ma in certi casi prevedono anche un percorso di socializzazione che può durare fino a dodici mesi. Durante il periodo di tirocinio il disabile, costantemente seguito da operatori ed educatori, viene valutato nel suo operare. Sono presi in considerazione il livello produttivo, gli errori, la continuità, la presenza: sulla base di questi dati viene quindi valutata la possibilità di assumere la persona. Anche in questa fase di crisi occupazionale l’andamento delle nuove assunzioni di disabili in azienda, seppur più lento, è positivo.

Nel 2006 le nuove assunzioni furono 45, 35 nel 2007 e 25 lo scorso anno. Contestualmente sta aumentando il numero delle richieste da parte dei disabili e dei familiari per poter sostenere un tirocinio lavorativo.

“Ciò - spiega Pierluigi Guidolin, responsabile del Servizio di integrazione lavorativa dell’Usl 8 –, è dovuto al riconoscimento della grande valenza riabilitativa dei tirocini: per i più gravi il tirocinio rappresenta un’alternativa all’inserimento nelle strutture protette. Con il tirocinio il ruolo sociale del disabile non è più quello dell’assistito, bisognoso di cure, ma diventa attivo e, nell’ambito lavorativo, aiuta il disabile a comprendere e gestire meglio nuove e diverse relazioni. La vera natura del tirocinio sta nell’appropriarsi di quelle abilità fondamentali per il lavoro come il rispetto delle regole e degli orari, la produttività, intesa come capacità di rispettare i ritmi di lavoro, il portare a termine gli incarichi ricevuti e la capacità manuale, la continuità nel lavoro, la capacità di stare assieme agli altri e di lavorare in gruppo, la tolleranza delle inevitabili frustrazioni”.

 


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