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25 aprile 2024

Treviso

Solo 3 famiglie su 45 scelgono l'acquedotto

A Canizzano passata l'emergenza inquinamento dei pozzi in pochi scelgono la rete idrica, Mari: "Serve confronto con cittadini"

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Solo 3 famiglie su 45 scelgono l'acquedotto

TREVISO - Tre famiglie su 45 hanno deciso di allacciarsi alla nuova rete idrica di Ats a Canizzano. Significa il 12% delle famiglie, anche se altre 3 sono interessate, che due anni fa hanno dovuto ricorrere alle cisterne per poter bere senza rischiare di ingerire mercurio, dopo la grande emergenza del 2011, ritiene di doversi allacciare e di bere la più sicura acqua pubblica.

 

Varie le cause di questi “non allacciamenti”: il costo, la fine dell’emergenza, le rassicuranti analisi sull’acqua dei pozzi ed in particolare l’allacciamento a pozzi di profondità tale da sembrare non rischiosi. Tutte ragioni che hanno indotto Canizzano a scegliere la tradizione dei pozzi, elemento storico della cultura nelle zone agricole, piuttosto che la più sicura acqua pubblica, opera costata 1,9 milioni di euro. Certo, il costo dell’allacciamento pari a 900 euro, di questi tempi non è fra quelli che sono agevoli da affrontare. Fino al confine della proprietà privata le spese di allacciamento sono a carico dell’Ats, l'azienda pubblica responsabile dell’intero ciclo idrico in 54 comuni della Marca, ma dal confine all’abitazione restano sono a carico dei residenti. Per questo l’Ats aveva deciso di incentivare gli abitanti di Canizzano con promozioni del 50%.

 

Sul tema interviene l’associazione Ascoltare per costruire, da tempo operante nel quartiere, che si propone di fare da intermediario per organizzare un incontro informativo sul tema ma che chiede che si eviti ogni forma di diktat ai residenti viste le necessità di ascolto e di comprensione delle esigenze del quartiere. “ A seguito di quanto dichiarato da Ats rileviamo che dopo la scadenza della campagna «promozionale» si è dovuto incassare una sorta di obiezione di massa - dichiara Francesco Mattia Mari, presidente di "Ascoltare" - . Tuttavia, visti i valori in gioco di salute e di sicurezza per un bene primario come l’acqua, riteniamo sia certamente opportuno un momento di dialogo e confronto con i residenti e ci diciamo pronti, in collaborazione con la Pro Loco, ad organizzare un momento di incontro sul tema".

 

"Bisogna però partire dal presupposto che i residenti del quartiere possono avere delle peculiarità che vanno comprese, a partire dai motivi economici o di lavori già perfezionati privatamente. Pertanto non sarebbe sbagliato elaborare una soluzione che vada incontro ad esigenze di informazione chiara e concreta - spiega Mari - . Di imposizioni ce ne sono tante, la gente merita prima una giusta informazione. Bisogna ricordare che le analisi furono imposte e fatte a spese dei residenti ? Bisogna ricordare lo stato di spaesamento istituzionale di quei giorni ? Benissimo l’opera, forse andava concertata con maggiore peculiarità, ma ora c’è o è in corso di realizzazione. Ora niente diktat, ma buona informazione ” .

 



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