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29 marzo 2024

Mogliano

Sopravvissuto a Mauthausen, si è spento a 100 anni

La storia di Sisto Rizzato

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PADERNELLO - Si è spento sabato scorso, alla soglia dei 100 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 6 agosto), Sisto Rizzato, sopravvissuto ai campi di concentramento della seconda guerra mondiale. Caporal Maggiore, Tiratore scelto col fucile: con questi gradi e qualifica Rizzato, classe 1915, di Padernello, che era stato richiamato alle armi e poi deportato a Mauthausen nel 1943.

 

Nei campi di concentramento Sisto aveva vissuto due anni di dura prigionia - prima a Mauthausen, poi a Stargard - di lavoro al limite della resistenza umana, con marce forzate per chilometri e chilometri nella neve della Polonia a -20 gradi. Un viaggio di ritorno a casa pieno di insidie e pericoli dal mar Baltico attraverso l'Europa devastata dalla guerra, a piedi, per 5 mesi. E quando giunse finalmente a casa faticarono a riconoscerlo: pesava 36 kg. Poi il lento recupero della salute, le giornate laboriose in paese, i due figli Ido e Domenico, i nipoti e tanti, tanti terribili ricordi, che non l’hanno mai lasciato.

 

A 90 anni, nel 2005, tornò a Mauthausen, a rivedere i luoghi della sua prigionia, a ritrovare il ricordo delle centinaia di compagni di sventura che non sono tornati. Mai arresosi di fronte alle avversità, mai preda dei sentimenti di odio o di vendetta, ma sempre alla ricerca della verità storica della sua tragedia personale. Insignito della Medaglia d'onore del Presidente della Repubblica, Sisto Rizzato ha sempre testimoniato la sua vicenda di uomo e di soldato ai giovani delle scuole che per anni lo hanno intervistato, fin quasi alla fine dei suoi giorni. Il suo spirito forte e la sua tenacia lo hanno tenuto in vita sino quasi al secolo di vita. Ha sconfitto tutte le malattie che verso la fine della sua lunga esistenza tentavano di aggredirlo, e si è arreso solo al declino del corpo causato dal naturale scorrere degli anni.

 

È stato un esempio di lealtà, di forza interiore, di intelligenza (ancora negli ultimi giorni riusciva a parlare in tedesco, come aveva imparato nel campo di concentramento) e di fede. Con lui se ne è andato un pezzo di storia, ma ci è rimasto un grande, importante insegnamento.

 


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