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28 marzo 2024

Esteri

La Spagna accoglie Aquarius

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La Spagna accoglie Aquarius

I 629 migranti a bordo della nave Aquarius verranno accolti nel porto spagnolo di Valencia. Lo ha annunciato il premier spagnolo Pedro Sanchez. "E' nostro dovere contribuire ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone", ha annunciato Sanchez in un comunicato della Moncloa. L'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, aveva lanciato un appello ai governi coinvolti per consentire uno sbarco immediato. Anche la Commissione europea aveva chiesto che i migranti fossero fatti sbarcare "il prima possibile".

 

SALVINI - "L'Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta c'è chi dice no" ha ribadito questa mattina Matteo Salvini in un post su Facebook, tornando a rilanciare l'hashtag #chiudiamoiporti. "Oggi - ha scritto il ministro dell'Interno - anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, ovviamente da portare in Italia. Associazione tedesca, nave olandese, Malta che non si muove, la Francia che respinge, l’Europa che se ne frega...". "Basta - ha scritto Salvini - Salvare le vite è un dovere, trasformare l’Italia in un enorme campo profughi no".

 

COMMISSIONE UE - Riguardo alla questione della nave 'Aquarius', per la Commissione europea prevale innanzitutto un "imperativo umanitario" ha detto il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas nel briefing con la stampa, rispondendo a una domanda sullo scontro tra Italia e Malta. E' necessario "assicurare che queste persone ricevano le cure necessarie", ha aggiunto Schinas, chiedendo una "rapida soluzione" della vicenda e che i migranti a bordo dell'Aquarius siano fatti sbarcare "il prima possibile".

 

UNHCR - "Siamo in presenza di un imperativo umanitario urgente - ha affermato Vincent Cochetel, inviato speciale dell'Unhcr per il Mediterraneo centrale - Le persone sono in difficoltà, stanno esaurendo le provviste e hanno bisogno di aiuto in fretta. Questioni più ampie come chi ha la responsabilità e come queste responsabilità possano essere meglio condivise tra gli Stati dovrebbero essere esaminate più tardi". "Fondamentalmente - ha rimarcato - il principio del salvataggio in mare non deve essere messo in dubbio da incidenti come questo. I Paesi esposti agli arrivi via mare devono essere sostenuti dagli altri governi. Fra le misure adottabili un meccanismo prevedibile in tutta la regione per lo sbarco, basato su una buona cooperazione tra Stati e altri attori rilevanti", ha aggiunto Cochetel. Fino ad oggi, nel 2018, rileva l'organizzazione, sono circa 13.706 gli arrivi via mare in Italia, una diminuzione significativa rispetto agli ultimi anni.

 


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