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18 aprile 2024

Italia

Squinzi: "Strisciamo ancora sul fondo, la ripresa è ancora timida"

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Squinzi:

MILANO - "Il Jobs Act da solo non basta: la ripresa striscia "ancora sul fondo" e perché l'Italia torni a correre e a creare posti di lavoro servono le riforme. E' la sintesi del messaggio lanciato dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi alla presentazione di 'Emo Milano 2015', la fiera mondiale dell'industria dell'automotive e delle macchine utensili.

 

"Renzi ha fatto delle cose a favore delle imprese e il Jobs Act è sicuramente una di queste ma - rileva Squinzi - non è che se ad un'impresa il Jobs Act piace, allora si mette subito ad assumere perché le imprese si mettano ad assumere serve un'economia che marcia e le riforme".

 

Squinzi si sofferma sul nodo della ripartenza che stenta a decollare. "Stiamo ancora strisciando sul fondo, comunque captiamo segnali che stiamo imboccando timidamente la ripresa", sottolinea. Per tornare a crescere è "fondamentale che il governo porti avanti tutte le varie riforme: politiche e istituzionali, della pubblica amministrazione e la riforma fiscale". "Bisogna rendere il paese più competitivo" ma bisogna procedere anche ad una "semplificazione", incalza, osservando che "le riforme sono state annunciate ora però dobbiamo arrivare fino in fondo" con la presentazione di decreti attuativi "in tempi ragionevoli. Il governo - insiste - deve finalizzare la sua azione, poi sugli annunci siamo tutti d'accordo".

 

"Dobbiamo ripartire", è il mantra del leader della confederazione delle industrie italiane che avverte: "senza la crescita le pensioni saranno insufficienti" e anche il lavoro. Il tutto a fronte di una disoccupazione che resta a livelli preoccupanti. "Una disoccupazione tra il 12 e il 13%, con quella giovanile oltre il 40%, è un problema che deve farci riflettere perché un paese non può sopravvivere un lungo periodo così", avverte ancora Squinzi. Una sferzata all'economia è rappresentata senza dubbio dal Qe della Bce. "E' una forte spinta, noi siamo molto favorevoli all'impulso di Draghi all'economia di tutta la zona euro" commenta, osservando che "sicuramente è un segnale ancora più positivo se interpretato come segnale politico che torniamo a spingere su tutta l'Ue".

 



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