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29 marzo 2024

Nord-Est

"Stappa e Vinci", truffati in 40mila

Colpo da 100mila euro ai danni dei lettori

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ROVIGO - Oltre 40mila lettori di riviste a diffusione nazionale sono stati truffati dal concorso a premi "Stappa e Vinci". Secondo quanto accertato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo, le vittime, sulla base delle istruzioni contenute nei coupons inseriti nelle riviste, credevano di aver vinto premi allettanti messi in palio dalla società organizzatrice con sede in Porto Viro (RO). Per la scelta e la riscossione dei premi, gli utenti dovevano chiamare un numero telefonico, poi una "voce guida" li invitava a comporre altro numero, questa volta a tariffazione speciale, senza fornire tale informazione.

 

Il concorso di fatto terminava qui, poiché oltre a vedersi addebitare in bolletta i costi esorbitanti del numero a tariffazione speciale, dei premi promessi nessuno ha più sentito parlare. Nel periodo in cui il concorso è stato operativo, da aprile a settembre 2012, ammonta ad oltre 100mila euro la somma truffata dall'organizzatore, un padovano che, già arrestato per una truffa, faceva transitare sul conto corrente di una società londinese i proventi illeciti.

 

Grazie alla collaborazione di numerosi cittadini sentitisi danneggiati, degli editoriali che avevano pubblicato le schede del concorso "Stappa e Vinci", alla denuncia effettuata in alcuni servizi de "Le Iene" nonché alla disponibilità delle compagnie telefoniche interessate, la Guardia di Finanza di Rovigo ha sequestrato la somma truffata ai lettori, pari esattamente a 100.288 euro, destinata a confluire sul conto corrente di una società londinese. In realtà, dietro la società britannica si nascondeva un padovano già noto agli inquirenti per avventure dello stesso tipo. Nella circostanza la fortuna non lo ha aiutato: la Guardia di Finanza di Rovigo ha individuato la somma frutto della truffa su un conto corrente di passaggio presso una banca di Milano nel periodo in cui il soggetto era stato arrestato, su ordine della magistratura polacca, per un'altra presunta truffa a dei fornitori di merce. Da qui quella perdita di tempo prezioso che, insieme al certosino lavoro degli inquirenti, ha permesso di sequestrare la somma di denaro sottratta ai lettori.

 



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