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23 aprile 2024

Oderzo Motta

Stefanel, depositato ricorso per concordato preventivo

Nel frattempo però in borsa recupero record del titolo, a lungo sospeso dopo la notizia di ieri. La vicenda rimbalza in Parlamento

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Stefanel, depositato ricorso per concordato preventivo

PONTE DI PIAVE - Stefanel ha depositato oggi presso il Tribunale di Treviso il ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo.

 

La procedura sarà  'in bianco' o 'con riserva'.

 

Analoga richiesta, si legge in una nota, è stata avanzata dall'azionista Finpiave, titolare del 20,3% del capitale. Il deposito del ricorso fa seguito alla delibera assunta ieri da Cda.

 

La questione era stata resa nota nella giornata di ieri in tutta la sua complessità.

 

 

In Borsa

 

Intanto Stefanel rimbalza in Borsa e guadagna il 19,05% portandosi a 0,125 euro, dopo lo scivolone del 39,7% alla vigilia sull'annuncio della richiesta di ammissione al concordato in bianco.

 

Il titolo del gruppo veneto è stato a lungo sospeso dagli scambi per l'eccessiva volatilità, ma a fine giornata i volumi passati di mano sono comunque intensi e pari a quasi 3 milioni di pezzi, oltre i 2,5 milioni scambiati alla vigilia, ben sopra le medie recenti sugli scambi e pari a circa il 3,5% del capitale.

 

In Parlamento

 

"Il Governo continua ad affermare che il Paese sta uscendo dalla crisi economica, eppure l'industria italiana sta perdendo un altro pezzo importante della sua storia".

 

E' quanto dichiara Luigi Perrone, senatore dei Conservatori Riformisti, in merito al ricorso di concordato preventivo "in bianco" depositato stamane dall'azienda Stefanel.

 

" Il futuro del famoso "Maglificio Piave", nato nel 1959 nel Trevigiano e divenuto "Stefanel" nel 1980, conta circa 1.100 dipendenti che lavorano in 550 punti vendita in tutto il mondo, è appeso ad un filo.

 

Eppure non abbiamo sentito dall'Esecutivo nemmeno una parola di preoccupazione, per l'azienda e per le conseguenze occupazionali che potrebbero derivare dal fallimento di Stefanel. Solo 120 giorni, infatti, ci separano dal fallimento di un Marchio che da oltre cinquant'anni rappresenta l'eccellenza del Made in Italy in Italia e all'estero.

 

Dal Governo, quindi, un ottimismo ingiustificato mentre dovrebbe adoperarsi per non perdere l'opportunità di salvare la Stefanel. In questo caso, il referendum può attendere".

 

Nel frattempo stamattina assemblea dei soci a Ponte di Piave

 


| modificato il:

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