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29 marzo 2024

Esteri

Strage Charlie, killer barricati in un capannone con un ostaggio. "Vogliono morire da martiri"

Si negozia

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Strage Charlie, killer barricati in un capannone con un ostaggio.

PARIGI - Vicino all'epilogo la caccia ai sospetti dell'attentato di mercoledì a Charlie Hebdo. Una sparatoria con la polizia in mattinata, prima di chiudersi in un'azienda con un ostaggio: sono le ultime drammatiche dei due fratelli ricercati per il massacro di Charlie Hebdo. Fonti della polizia, citate da Le Figaro, riferiscono che non è stato dato nessun ordine di assalto alla fabbrica di segnaletica pubblicitaria a Dammartin-en-Goële, nel dipartimento Senna e Marna, nella regione dell'Île-de-France, dove sono asserragliati i due killer.

La persona tenuta in mano dai sequestratori potrebbe essere Michel Catalano, il direttore dell'azienda di segnaletica. La famiglia non ha sue notizie da questa mattina: lo quanto riporta 'Europe 1', sottolineando che i familiari temono che l'uomo sia stato preso in ostaggio.

Ci sono dei cecchini appostati sui tetti dei capannoni nella zona industriale. Lo riferisce il sito di Le Parisien, citando il responsabile di una delle fabbriche vicine. I dipendenti sono barricati all'interno sotto la protezione della polizia. Una donna ha raccontato ai giornalisti che alla figlia, commessa di un negozio vicino, è stato detto di spegnere tutte le luci e barricarsi all'interno. La giovane ha voluto rassicurare la madre, dicendole al telefono che è protetta dagli agenti dei reparti speciali della gendarmeria (Gign).

Mentre a 'i-Tele' il deputato Yves Albarello del partito di opposizione Ump ha riferito che i due fratelli Kouachi "hanno dichiarato di voler morire da martiri", è arrivata la rivendicazione dell'Is dell'attacco al giornale satirico.

Un religioso vicino allo Stato islamico (Is) ha annunciato durante un sermone a Mosul, in Iraq, che l'organizzazione guidata da Abu Bakr al-Baghdad è la responsabile dell'attacco alla sede di Cahrlie Hebdo a Parigi. "Abbiamo iniziato con l'operazione in Francia, per la quale ci assumiamo la responsabilità. Domani saranno la Gran Bretagna, l'America e altri", ha affermato l'imam Abu Saad al-Ansari - citato dall'agenzia Dpa - nella città da mesi sotto il controllo dei jihadisti. "Questo è un messaggio a tutti i paesi che partecipano alla coalizione (internazionale guidata dagli Usa, ndr) che ha ucciso militanti dello Stato islamico", ha sottolineato.

Nella località alle porte di Parigi, secondo 'iTélé', sarebbero iniziate le negoziazioni con i due sequestratori. In attesa dell'esito del blitz sono stati bloccati gli ingressi delle scuole della località, con i bambini confinati all'interno. Come riferito da un'insegnante intervistata da 'Le Monde', "viene attuato il piano di sicurezza, tutte le scuole sono limitate, i bambini tenuti all'interno, nessuno entra né esce, con i genitori che chiamano, nel panico".

Prima del sequestro, in mattinata, l'emittente Rtl aveva dato la notizia di una macchina rubata a Montagny Sainte-Félicité da due individui armati che sembravano corrispondere alla descrizione dei fratelli Kouachi.

La caccia all'uomo - Nella notte le ricerche si erano concentrate in una vasta zona rurale e boschiva a circa 80 km a nord di Parigi, nel dipartimento dell'Aisne. Diversi elicotteri hanno sorvolato la zona per ore nell'oscurità, mentre le forze dell'ordine controllavano la regione.

I quattro feriti fuori pericolo - Intanto non sono più in pericolo di vita i feriti più gravi dell'attacco terroristico. "I quattro feriti sono ancora in situazione di urgenza, ma la loro vita non è più in pericolo" ha detto il ministro francese degli Interni Bernard Cazeneuve, secondo quanto riferisce il sito di Le Figaro. Gli altri sette feriti, ha aggiunto il ministro, sono stati dimessi dall'ospedale.

 



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