Pieve di Soligo – La giunta Moro assicura che non abbandonerà le scuole di fronte ai tagli all’istruzione decisi dal governo.

Il caso è stato sollevato dalla lettera aperta inviata al ministro della pubblica istruzione, agli uffici scolastici di Provincia e regione, ai sindaci di Pieve e Refrontolo e ai genitori degli studenti dal presidente del consiglio d’istituto di Pieve Jacopo Beltrame e da Carlo Donadel, membro dello stesso consiglio.

Beltrame e Donadel chiedono di tutelare “ciò che conta per l’educazione, per garantire ai nostri figli tempo pieno, spazi e qualità nella scuola pubblica”.

Al grido d’allarme lanciato dai genitori risponde l’assessore pievigino alla scuola, Silvia Mazzucco, che garantisce il sostegno dell’amministrazione comunale all’istituto comprensivo anche per il prossimo anno scolastico. Non saranno sacrificati doposcuola, mensa e trasporti.

E a sostegno dei genitori è intervenuto anche il consigliere regionale pievigino Marzo Zabotti: “Condivido le istanze e le preoccupazioni espresse nella recente assemblea pubblica a Pieve dai rappresentanti dei genitori dell’Istituto comprensivo di Pieve di Soligo e Refrontolo”

 “Il ridimensionamento delle risorse umane nella scuola primaria – osserva il rappresentante della Rete Civica Veneta - rischia di ridurre l’offerta formativa per quanto riguarda il “tempo lungo” e il “tempo pieno”, mettendo in crisi l’organizzazione delle famiglie venete, formate in prevalenza da genitori lavoratori”.
 
“Basti pensare che a Treviso – aggiunge il consigliere regionale – gran parte delle famiglie hanno scelto per l’iscrizione alla scuola primaria del prossimo anno il tempo lungo di 30 ore o il tempo pieno delle 40. Ma se la riforma non verrà modificata, ben 9 famiglie su 10 nella nostra regione non potranno usufruire di questa offerta formativa, per carenza di personale”.